Avviso del Mibact per l’incarico di funzione dirigenziale alla Soprintendenza Catanzaro-Crotone

Il Gruppo Archeologico Krotoniate accoglie con soddisfazione l’Avviso del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per l’ulteriore passo verso il concretizzarsi della nuova Soprintendenza Catanzaro-Crotone.

L’istituzione, non priva di strascichi legali, e rimostranze da parte della politica catanzarese verso il Governo nazionale, era stata approvata dal d.P.C.M. 2 dicembre 2019, n. 169 pubblicato in GURI ed in vigore dal 5 febbraio 2020.

Un avviso sul sito Mibact informa dell’emanazione della Circolare n. 121/2020 DG-OR ad oggetto “Disponibilità incarichi di funzione dirigenziale di livello non generale nell’ambito della Direzione generale Musei

L’avvio della procedura d’interpello – volta al conferimento anche ad interim – cinque Soprintendenze Archeologia, Belle arti e Paesaggio:

  • Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, con sede a Reggio Calabria;
  • Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’Umbria, con sede a Perugia;
  • Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia, con sede a Foggia;
  • Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, con sede a Crotone;
  • Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Cosenza, con sede a Cosenza.

Gli incarichi dirigenziali di livello non generale hanno durata di 3 anni, o meno se saranno conferiti ad interim.


La nuova Circolare riapre i termini della precedente Circolare n.93/2020 DG-OR, avente il medesimo scopo, e andata in scadenza il 24 aprile 2020, e che – come era ci si aspettava – sarà andata deserta, visto che non si tratta di un bando vero e proprio, ma è un avviso diretto ai già (pochi) dipendenti già Dirigenti del MIBACT, che evidentemente non hanno interesse ad avere incarichi aggiuntivi a tempo.


La presa di posizione delle parlamentari crotonesi M5S

Segnaliamo che poco più di un mese fa (15 aprile) le parlamentari Barbuto e Corrado avevano pubblicato un comunicato congiunto: “LA SCELTA DELLA SEDE DELLA NEONATA SOPRINTENDENZA SPETTA AL MIBACT. RICORSO AL TAR (del Comune di CZ) E’ STRUMENTALE”.

Impugnare al TAR la decisione di stabilire a Crotone la sede della neonata Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Catanzaro e Crotone (SABAP CZ-KR), decisione che non può essere contestata in quanto attiene all’organizzazione interna del Ministero oggi a guida Franceschini, è mentire sapendo di mentire. Bisognerebbe chiedere i danni al sindaco Abramo, non solo perché alimenta il campanilismo più becero, evidentemente allo scopo di guadagnare facili consensi e distogliere l’attenzione dei cittadini catanzaresi dai problemi reali, non pochi, causati alla città che amministra, ma perché sperpera risorse del ‘suo’ comune e costringe quello di Crotone a fare altrettanto, coinvolgendolo in una battaglia legale che sa bene essere priva di qualsiasi legittimazione.

Bisognerebbe chiedergli di pagare di tasca sua il professionista che il Commissario prefettizio ha designato per difendere gli interessi dell’Ente pitagorico. In realtà, gli interessi in gioco non sono dei due comuni/province ma dello Stato al più alto livello. Le soprintendenze ABAP infatti, non sono uffici di rappresentanza del MiBACT sul territorio ma uffici di tutela e la tutela, diversamente dalla valorizzazione, non è materia concorrente con le Regioni ma spetta interamente allo Stato, che la esercita distribuendo uffici e personale in base alla quantità e qualità del patrimonio culturale stratificatosi nel tempo in un’area che può anche comprendere più province o parti di esse. Per questo le sedi delle singole soprintendenze e i loro uffici territoriali non ricalcano l’ordinamento amministrativo e men che meno tengono conto del rango di capoluogo in quanto tale, tranne che questo, come spesso accade in Italia, non spetti ad una città di fondazione classica.

Non è così per Catanzaro, se ne facciano una ragione, perché non esiste una Catanzaro magno-greca o romana: la città nasce nel Medioevo, con un gap di 2000 anni rispetto a Reggio, a Crotone, a Locri, a Vibo. La storia non si cambia per mera demagogia.

[…] Una soprintendenza nata già carica di problemi, che vanno dalle difficoltà logistiche alla mancanza di personale (i dipendenti residui sono appena tre), fino alle beghe di “Antica Kroton”. Eh sì, perché non bisogna dimenticare “Antica Kroton”, che fa troppa gola alla politica regionale affaristico-malavitosa per essere lasciata nelle mani di uno sconosciuto… Da qui l’altro scenario possibile: che l’incaricato (ma sarebbe meglio dire l’eletto) non sia affatto uno sconosciuto, bensì persona di esperienza, cioè fidata e da sempre tacitamente prona agli interessi, confessabili e non, che si muovono intorno a quelle decine di milioni di euro ancora da distribuire agli affamati. Non chi ha realmente bisogno e dunque spera, legittimamente, nel miraggio di nuove opportunità lavorative, ma chi non sa ormai mettere freno alla propria ingordigia. E allora sì che Catanzaro, o meglio il Catanzarese, diventa (anzi rimane) la location ideale, poiché tutto avviene già da tempo alla luce del sole che bacia la città cassiodorea pendente dai colli come un grappolo e la landa desolata di Germaneto”.

Il testo in corsivo è quanto presente nella nota congiunta le parlamentari del Movimento 5 Stelle, Margherita Corrado ed Elisabetta Barbuto.


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