Crotone. Sito archeologico urbano BPER (e BPC). Una stratigrafia di 3 epoche.

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloI siti valorizzati: BPER L’abitato ai tempi della Magna Grecia e la necropoli di epoca romana.
Autore(i)
Data rilascio2017
Casa editriceComune di Crotone
TipoPagina web
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Abstract

I lavori avviati nel 1985 nell’ex clinica De Vennera, alle spalle del Municipio, per la costruzione della sede della Banca Popolare Cooperativa di Crotone (oggi Banca Popolare dell’Emilia Romagna) portarono alla luce un importante palinsesto archeologico . Indagato in modo quasi esaustivo fino al 1991, con finanziamenti ministeriali e privati (B.P.C.), il palinsesto ha permesso di riconoscere una significativa frequentazione che, a parte poche tracce dell’età del Bronzo e dell’età del Ferro, dall’ultimo quarto dell’VIII sec. a.C. giunge fino al XIV secolo d.C.

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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 11030
Data inserimento: 22-05-2021 02:42
Data ultima revisione 13-02-2023 13:09
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/crotone-sito-archeologico-urbano-bper-e-bpc-una-stratigrafia-di-3-epoche/

Lo stesso sito è descritto anche in altra pagina web, del Comune di Crotone.

Si tratta di un’area sottoposta a vincolo archeologico: gli estremi del vincolo e i dettagli catastali sono riportati nell’atto di fusione BPER.

BENI “BANCA POPOLARE DEL MEZZOGIORNO – S.p.A.”: CROTONE: reperti archeologici al piano interrato all’interno del fabbricato posto in Comune di Crotone, Via Napoli n.60 e Via Cutro, destinato a sede e direzione generale della Banca Popolare del Mezzogiorno, beni vincolati in quanto dichiarati di interesse particolarmente importante, per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ai sensi del Decreto Legislativo in data 22.1.2004 n.42.
Si precisa che detti reperti archeologici si trovano all’interno del fabbricato identificato al Catasto Fabbricati di Crotone, come segue:
foglio 35, mappali: 837/5 (sub cinque) Via Napoli n.60, p.S1-T-1-2-3, Z.C.1, Cat.D/5, R.C.43.518;
878/14 (sub quattordici) mappale graffato al precedente.
879/26 (sub ventisei) mappale graffato al precedente (ex foglio 35, mappali 721-722).
Si precisa che i reperti archeologici in oggetto sono gravati da vincolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in quanto dichiarato di particolare interesse ai sensi della Legge 1.6.1939 n.1089, ora sostituita dal Decreto Leg.vo in data 22.1.2004 n.42, vincolo stabiliti ex art.4 della citata legge come da provvedimento della Sovrintendenza in data 11-01-1988 prot. n. 421.
VINCOLO: SchedaAllegato MA_CA al Decreto

Il vincolo è stato apposto dalla Soprintendenza archeologica della Calabria, abbastanza presto, per evitare che l’area archeologica possa essere distrutta. Qualche anno dopo, nel 1990, la Soprintendenza comunica sia al Comune di Crotone che alla Banca Popolare le prescrizioni per realizzare il fabbricato, salvaguardando i resti archeologici e subordinando l’approvazione del progetto all’utilizzo pubblico del porticato per la fruibilità dell’area archeologica sottostante.   

Il 30 gennaio 1990 il Comune di Crotone, settore urbanistica, rilascia alla BPC regolare concessione edilizia in variante per la ristrutturazione e il restauro del fabbricato di via Panella, alle condizione che l’Istituto di credito elimini le chiusure al porticato e, con l’obbligo, di rispettare tutte le prescrizioni della Soprintendenza Archeologica in particolare, come previsto al punto 16 della concessione, che Il porticato, di circa 340 mq, venga utilizzato a servizio della area archeologica. 

Completata la realizzazione del fabbricato, la BPC invece di cedere al Comune di Crotone l’area archeologica compreso il soprastante porticato, inizia ad usare abusivamente quest’ultimo come garage per le proprie autovetture di servizio. Anzi nel 1995 la Banca presenta al Comune domanda di sanatoria edilizia per l’uso a  parcheggio privato del porticato citato.

La domanda di sanatoria viene respinta dal Comune di Crotone. La Banca con immediatezza ricorre al TAR della Calabria avverso il provvedimento del Comune di diniego della domanda di sanatoria.  Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria il 2002 respinge il ricorso proposto dalla Banca Popolare di Crotone che prontamente ricorre in appello presso il Consiglio di Stato. Anche il Consiglio di Stato, con sentenza del 30/03/2007, respinge il ricorso in appello presentato in modo così solerte dall’Istituto di credito crotonese.

Il sito è stato valorizzati con fondi del progetto Arkeo Urbe.

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