D.Marino, M. Corrado – O Dei Di Kroton! (2009)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

Titolo O Dei Di Kroton! Luoghi e Testimonianze del Sacro dentro le mura
Autore(i)
Data rilascio 2009
Contenitore, Titolo Catalogo della Mostra omonima, Crotone 20.05 – 31.10.2009
Casa editrice Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
Tipo Libro
Classificazioni Biblioteca GAK
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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 6142
Data inserimento: 14-03-2020 23:34
Data ultima revisione 16-01-2023 23:49
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/d-marino-m-corrado-o-dei-di-kroton-2009/
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Introduzione

La vita cultuale di una città antica rappresenta molto di più dell’espressione rituale di una religiosità che ancora oggi affascina per la pluralità degli dei e degli eroi che vengono onorati. Nelle feste e nei riti si esprimeva nello stesso tempo la struttura sociale della polis, che comprendeva gli abitanti della città, così come quelli della campagna. La ripartizione delle funzioni delle diverse divinità e la distribuzione geografica dei loro santuari nel territorio rappresentano dunque un riflesso della società antica.

Nel caso dell’antica polis di Kroton, l’interesse scientifico e turistico si limita di solito al santuariodi Era Lacinia a Capo Colonna, con le spettacolari vestigia architettoniche e i ricchi rinvenimentiarcheologici. A nord-est di Crotone, a Punta Alice, il tempio di Apollo Alaios impressiona per le grandidimensioni delle fondamenta, anche se è ancora molto meno conosciuto. Ed è solo da poco che i santuarirurali, spesso piccoli e dispersi nella campagna, diventano sempre di più oggetto di ricerche sistematiche.

Qual è la situazione per la città di Kroton? Seppelliti sotto la Crotone moderna, i santuari urbani sono molto più difficili da localizzare e, in molticasi, sono a disposizione solo indizi indiretti (rinvenimenti isolati o rappresentazioni di deî su monete) per la ricostituzione parziale della vita religiosa in città, la quale, senza dubbio, era particolarmente ricca evaria. Ecco la ragione per cui la presente mostra, che segna l’esito di un intenso lavoro di ricerca e dicaccia agli indizi, risulta essere molto interessante. I risultati ottenuti completano l’immagine della vitacultuale di una polis greca in Calabria e permettono di capire meglio, anche se spesso in modo provvisorio, il ruolo degli dei di Kroton.

La divinità più importante era Era, col santuario principale a Capo Colonna e un secondo, più piccolo, nella località di Vigna Nuova, subito al di fuori della cinta muraria urbana. La nuova interpretazione della stele presentata nel capitolo quarto rivela l’esistenza probabile di un altro santuario della dea nella città stessa.

Questi tre santuari formavano un complesso? Erano forse collegati da processioni? Il santuario urbano rappresentava una filiale del grande centro religioso della polis a Capocolonna? Questa stele fa scaturire nuovi interrogativi e costituisce – non solo per il suo alto valore artistico – un documento di grande importanza.

Ad Era è collegato Eracle, come mostra anche l’esempio di Milone, atleta vittorioso, discepolo diPitagora e leggendario generale che comandò i Crotoniati nella guerra contro Sibari nel 510 a.C.: fu sacerdote di Era e prese Eracle come modello personale. Eracle era presente non solo a Capo Colonna, maanche in città, come dimostrano i reperti e le monete che portano la sua immagine (p. XXX).

Apollo, cui era dedicato l’altro grande santuario extraurbano, veniva onorato anche in città e al Lacinio: numerose rappresentazioni del dio a cavallo di un delfino – una piccola testa di marmo (p. XXX) provieneinvece da Quote Cimino – illustrano l’importanza della sua presenza in città.

Demetra, che ritroviamo in una serie di santuari rurali, sembra invece essere assente in città, benché la siritrovi rappresentata nelle case private e su qualche moneta: il suo territorio era la campagna dove sitrovava in prossimità dei campi che erano sotto la sua protezione.

Divinità urbana per eccellenza, Atena possedeva visibilmente un importante santuario a Kroton: la testa acrolita (p. XXX), anche se molto rovinata, fa coppia con la famosa testa dell’Apollo di Krimisa e lascia sperare che si possa ritrovare un giorno il suo tempio sepolto sotto un edificio moderno.

L’immagine certo è ancora provvisoria, tuttavia sorprende la presenza di molte sculture marmoree di alta qualità, che mostrano come gli dei di Kroton svolgevano anche nella città un ruolo rimasto finora pococonosciuto e come i loro santuari urbani completavano con esattezza i culti e i santuari ubicati al di fuori della cinta muraria urbana.

Lorenz E. Baumer 
Professore di Archeologia Classica
Università di Berna

Indice della pubblicazione

Cap. 1: I santuari urbani di Kroton nella tradizione letteraria e nelle fonti antiquarie
Cap. 2: Topografia delle aree sacre urbane: leggere gli indizi
Cap. 3: Culto e santuari di Apollo a Kroton
Cap. 4: Culto e santuari di Era a Kroton
Cap. 5: Scultura acrolitica a Kroton: una statua di Atena dal quartiere sud?
Cap. 6: Culto e santuari di Eracle a Kroton
Glossario
Bibliografia essenziale
Referenze fotografiche

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