D.Marino, M. Corrado, Vetri preindustriali dal territorio di Crotone e dalla Sila. Un aggiornamento (2012)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloVetri preindustriali dal territorio di Crotone e dalla Sila
Autore(i)
Data rilascio2012
Contenitore, TitoloIl vetro in Calabria: vecchie scoperte, nuove acquisizioni - Atti giornate di studio dedicate a il vetro in Italia in età basso medievale - A cura di Adele Coscarella
Riferimentipp. 539-556
Casa editriceConsenso Publishing, Rossano Calabro
TipoAtto di convegno
Classificazioni Biblioteca GAK
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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 15092
Data inserimento: 08-03-2024 13:29
Data ultima revisione 08-03-2024 13:40
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/d-marino-m-corrado-vetri-preindustriali-dal-territorio-di-crotone-e-dalla-sila-un-aggiornamento-2012/

ABSTRACT: Un certo numero di vasi in vetro soffiato che possono essere datati al periodo romano imperiale ed oltre la fine del Medio-Evo sono stati trovati tra il 2009 ed il 2010 in scavi archeologici nel centro storico di Crotone, nel cantiere di Piazza Bartolo Villaroja e in via Discesa Fosso, dove, per la prima volta, è stato possibile studiare su larga scala resti del sottostante insediamento romano.
Altri oggetti di epoca medievale e moderna provengono dagli scavi stratigrafici effettuati presso il Castello di Santa Severina (cortile avamposto C) nel 2008-2009.
Inoltre, in Sila, recenti scavi presso l’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore (provincia di Cosenza) hanno portato alla luce soprattutto frammenti di intagli di finestre che, insieme ad altri tipi di oggetti, possono iniziare a ricostruire l’arredamento utilizzato nel famoso utilizzati nel famoso complesso monastico dal Medioevo al Rinascimento, rivelando anche l’esistenza di un laboratorio vetrario finora sconosciuto.
Tutti gli oggetti citati, che presentiamo in questo articolo per la prima volta, anticipano la pubblicazione completa dei risultati dei nostri scavi, arricchiranno le nostre conoscenze dopo il 2004. Le nuove testimonianze confermano la grande varietà e l’interesse degli oggetti rinvenuti.