“Al tramonto di un giorno di primavera, una piccola flotta di navi, dalle vele purpuree, approdò sulla spiaggia che s’allungava incurvandosi a settentrione, oltre la foce del fiume Aisaros, in direzione del Neaithos.
Dall’alto del bianco colle sabbioso di Kroton, gli abitanti osservarono con ansia la scena che si ripeteva ormai da qualche settimana.
Erano navi degli Achei, discendenti di altri Achei con i quali i loro antenati avevano scambiato doni e commerciato già molte generazioni prima.
[…]
C’era carestia nella montuosa Acaia e i capi avevano deciso, su consiglio dell’oracolo di Delfi, di consentire la partenza di un gran numero di giovani verso l’occidente.
Il comando della spedizione era stato affidato a Myskellos, un Acheo-Cretese’ abitante a Rhype, un po’ gobbo, ma esperto nella navigazione e conoscitore della lingua parlata nelle terre del tramonto.
[…]
I capi e gli abitanti di Kroton, sperando in fruttuosi commerci, avevano dato il consenso a ché si insediasse un nucleo di Achei nella pianura paludosa posta oltre il fiume. Ora, però, cominciava a serpeggiare una certa
preoccupazione. Gli Achei giungevano sempre più numerosi e non sembravano interessati al commercio, ma piuttosto ad ingrandire il loro villaggio e già scavavano canali ed aravano terre che mai erano state coltivate. ..”