Durante recenti lavori agricoli, in un’azienda agrituristica, è stata messa in luce una consistente documentazione archeologica (intonaci di capanna, ceramiche d’impasto e figuline, ecc.) relativa ad un insediamento protostorico collocato collocato sul versante meridionale di una piccola altura (mt 30 s.l.m.) che domina, da sinistra, la parte terminale della valle del fiume Neto, presso la confluenza del Fiume Vitravo (IGM F. 238 IV SE-Fasana).
Nel momento dell’attivazione dell’insediamento, l’altura era prossima alla foce del fiume – ora distante alcuni chilometri – e controllava un possibile approdo, forse posto in una laguna costiera, ben al riparo dai venti. Il documento archeologico più significativo è costituito da una ciotola carenata con alta parete rettilinea leggermente rientrante, breve orlo svasato, vasca emisferica poco profonda , databile, sulla base di stretti confronti tipologici in sede locale (MARINO D., la Protostoria nella Calabria centro-orientale, Diss. Dott. di Ric., Roma 1995) ad un momento finale del Bronzo medio BM31) o iniziale del Bronzo recente BR12). Altri elementi, come anse a nastro a margini insellati, sembrano potersi riferire esclusivamente a BM3.
Il rinvenimento costituisce uno dei due (l’altro, individuato nel 1988 , in località Foresta, alcuni chilometri più a Nord) più antichi insediamenti nel territorio di Strongoli dove è, invece, ben documentata la frequentazione durante l’età del Bronzo finale e la prima età del Ferro, anche con ceramiche dipinte del protogeometrico e del geometrico Enotrio.
Va ricordato che, secondo il mito (riportato da Licofrone3), dopo la guerra di Troia , alcuni Achei giunsero sulla costa a Nord di Crotone ed approdarono alla foce di un fiume. Le figlie di Laomedonte, Aithilla, Astyoche e Medesikaste, insieme ad altre donne troiane, prigioniere degli Achei, stanche della lunga navigazione, in un momento di disattenzione dei custodi , incendiarono le navi (Tetz., Ad Lychphr 921). Da qui deriverebbe il nome del Fiume Neto (Strabo, VI. 1 12 4).
D.MARINO
Note
- (Il Bronzo Medio BM3 va dal 1.450 a.C. al 1.350 a.C.[↩]
- (Il Bronzo recente BR1 va dal 1.350 a.C. al 1.250 a.C.[↩]
- Vedere anche nota 26 in Maurizio Giangiulio – Filottete tra Sibari e Crotone (1991)[↩]
- “Strabone, Geografia, VI, 1, 12 (Traduz estratta da T.Forte-Kroton, Un mare di miti, racconti, leggende). La prima di queste città è Crotone, a 150 stadi dal promontorio Lacinio; c’è poi il fiume Esaro e il porto e poi un altro fiume chiamato Neeto, che dicono abbia avuto questa denominazione da un fatto avvenuto là. Raccontano infatti che alcuni Achei, al ritorno dalla spedizione di Troia, errando qua e là furono spinti in questi luoghi e vi approdarono per esplorarli. Le donne troiane che navigavano con loro, quando si accorsero che le navi erano vuote di uomini, le incendiarono, perché erano stanche di navigare. Così quelli furono costretti a rimanere qui, tanto più che avevano potuto constatare la fertilità della terra. Presto vi giunsero anche parecchi altri della stessa stirpe, che seguirono il loro esempio e fondarono molte colonie a cui posero per lo più nomi uguali a quelli dei fiumi; ( il fiume Neeto derivò il suo nome dall’incendio)”. [↩]