ABSTRACT. La presenza in Calabria di fortificazioni urbane e castelli, sia integri che in stato di rudere, realizzati presumibilmente tra il Cinque e il Seicento, ha suscitato molteplici interrogativi pertinenti sia l’esatta datazione, che l’attribuzione del progetto e della realizzazione.
Gli esempi sono numerosi, ma le fonti archivistiche di cantieri attivi a partire dagli anni Quaranta del XVI secolo riguardano prevalentemente le fabbriche vicereali, Crotone, Reggio, Tropea, Amantea, Cosenza, che, come è noto, dagli anni Trenta del Cinquecento sono oggetto di profonde trasformazioni per adeguare la difesa dei siti. Di quest’ultimi sono state ricostruite le vicende dei cantieri, identificati i progettisti e i «capomastri» che li dirigevano e ne seguivano i lavori. ….
Poco note, invece, le fortificazioni feudali, delle quali è scarsa la documentazione.
Pertanto è con riflessioni incrociate su architetture e vicende nobiliari che si può tentare di ricostruire l’ideazione e la realizzazione dei progetti nei singoli feudi. Farò riferimento a Cariati, Isola Capo Rizzuto, Palma-Carlopoli e Monasterace, che non sono i soli siti in Calabria con fortificazioni cinquecentesche, ma su cui mi pare importante soffermarsi perché, come cercherò di dimostrare, sono frutto sia di relazioni e contatti tra nobili ed esperti sia della conoscenza diretta dei feudatari dell’arte del fortificare.