L’area di Punta Stilo è da anni oggetto di indagini stratigrafiche e survey che hanno permesso di ricavare numerosi dati inerenti la frequentazione tra età tardo antica e altomedievale. L’edificio indagato in località San Marco, identificato come parte del complesso della statio di “Caulon/Stilida ” citata negli Itineraria, mostra almeno tre fasi di vita che offrono un emblematico esempio delle trasformazioni economiche e sociali avvenute in quei secoli. I dati raccolti grazie alle survey nelle aree circostanti permettono, inoltre, di formulare nuove ipotesi circa la distribuzione spaziale delle restanti parti del complesso. li rinvenimento di ceramica importata da varie regioni del Mediterraneo, associata a prodotti locali, consente di tracciare un quadro preliminare dei commerci dal quale emerge il ruolo della statio di Stilida come importante approdo marittimo.
Il presente contributo analizza i dati emersi dallo studio dei reperti ceramici ivi rinvenuti inserendoli all’interno di una più ampia
analisi che interessa la costa fonica calabrese centro-meridionale.
Il confronto con siti di particolare importanza quali Crotone, Scolacium, Locri, Gioiosa, Casignana, Bova Marina e Reggio ha permesso di tracciare un quadro di sintesi che mostra importanti elementi di novità circa i possibili itinerari commerciali che interessano la regione tra IV e VII secolo.
PAROLE CHIAVE:
Calabria; Punta Stilo; Statio Di Caulon; Villa-Pretorium; Scolacium; Anfore Keay LII; Anfore Lr1-2-3; Menorah Ebraica; Crotone; Reggio Calabria; Limes Bizantino; Ceramica Africana.