Giamblico (Calcide, 250-320 ca. d.C.) fu l’iniziatore della seconda fase del Neoplatonismo. A lui si richiamarono più tardi i maggiori rappresentanti delle scuole di Atene e di Alessandria, da Siriano a Proclo, da Ammonio a Simplicio. Realizzò un grandioso progetto, rivisitando e rifondando la dottrina neoplatonica di Plotino e Porfirio nel crogiolo della tradizione pitagorica.
Compose un «insieme di nove, o forse dieci trattati costituenti un corpus unitario solo in parte conservatesi». Si tratta della Summa pitagorica, raccolta adesso in un unico volume (Bompiani, 2006) nella collana “Il pensiero occidentale” della Bompiani, diretta da Giovanni Reale (nella traduzione di Francesco Romano, curatore anche di un «Introduzione», delle note e degli apparati al volume).
Oltre alla «Vita di Pitagora» (Libro I dell’intero corpus), questa Summa contiene altri quattro scritti: «L’esortazione alla filosofia» (Libro II), «La scienza matematica comune» (Libro III), L’«Introduzione all’aritmetica di Nicomaco» (Libro IV) e la «Teologia dell’aritmetica». Lo scopo dell’opera, afferma Romano nella sua «Introduzione» è quello di «Potere leggere e fruire in modo editorialmente unitario, ovvero in un unico volume, tutti gli scritti fondamentali del grande filosofo neoplatonico se si prescinde dal De mysteriis che merita un discorso a parte».
Testo greco a fronte. Introduzione, traduzione, note e apparati di Francesco Romano. cm.15,5×22, pp.990.
NOTA: Il volume non è disponibile per l’accesso pubblico dal Web.