“Un grosso errore del passato fu quello di vedere nella Calabria quasi una zona di transito per la Sicilia, anziché una regione su cui soffermarci per la sua varia e speciale bellezza. Ma per accorgersi dell’errore basta salire nella Sila. Questa catena di montagne, campate nel centro della regione, giacché comincia a nord di Cosenza con il nome di Sila grande, ed aumentando di attrattiva si spinge fino a Catanzaro con il nome di Sila piccola, è unica non soltanto in tutto il Mezzogiorno italiano, ma in tutto il Mezzogiorno mediterraneo. . .
Con la Sila si vede sorgere nel Sud un Nord paradossale. Questo paesaggio verde di boschi e di pascoli è la montagna vera nel senso nordico: ricorda i paesaggi trentini, come l’Alpe di Siusi, o addirittura la penisola scandinava, per un misterioso riaffiorare dell’estremo Nord sulla punta meridionale della penisola italiana”.
Il viaggiatore Piovene indugia nella descrizione delle caratteristiche naturali, storiche ed economiche della zona per poi approdare a Catanzaro, città in altura “ariosa, perciò, con magnifica vista sulla Sila e sul golfo di Squillace, aperta da ogni lato a un paesaggio diverso, montano o marino”.