Duchesne affronta in questo articolo la domanda: Quali erano le diocesi in Italia al tempo dell’invasione dei Longobardi?
L’esposizione è suddivisa per le ambito geografico, riferito alle regiones dell’a’aorganizzazione amministrativa ai tempi del’impero romano.
Per la Regio III Lucania et Bruttii ed in particolare per il Bruttium (l’attuale Calabria), si contavano, all’avvento del Papa Gregorio I (San GregorioMagno), nel 590 d.C., dodici vescova di: Reggio, Locri, Vibo Valentia, Tempsa, Squillace, Crotone, Cosenza, Thurii, Nicotera, Tauriana, Carina e Myria.
I longobardi spinsero l’invasione anche fino all’estremità meridionale della penisola italiana.
I vescovadi di Myria, Carina e Tauriana scomparvero, il primo per sempre, gli altri per qualche tempo.
Crotone rimase attiva anche nel tardo-antico e non subì il fenomeno dell’arretramento verso l’interno tipico di altri centri ionici, per la migliore difendibilità rispetto agli insediamenti più esposti agli attacchi. La presenza del porto fu determinante, essendo facilmente raggiungibile dalle navi provenienti dall’oriente bizantino, ed assunse importanza strategica durante il conflitto greco-gotico (535-553 d.C.) e poi in seguito a quello che contrappose i Longobardi ai Bizantini (575-603).
I Bizantini fortificarono la città in pochi anni (547-552) ed il porto diede ospitalità alla loro flotta in diverse occasioni.
Nel 596 Crotone fu conquistata dai Longobardi di Arechi I – duca di Benevento, e i suoi abitanti venduti come schiavi, almeno in gran parte. Ma l’occupazione durò poco tempo, poichè poco dopo Crotone è nominata tra le città facenti parte dell’Eparchia di Calabria.
Dopo che la pace fu ristabilita, per diversi decenni ne segui una ripartizione variabile del territorio calabrese, tra impero bizantino e regno longobardo, con un limes variabile e non semre facile da identificare. Ma qualunque fosse stato tale confine nei secoli VII e VIII, le antiche sedi episcopali finirono per essere riorganizzate; in luogo di quella di Myria ne fu creata una nuova a Tropea. La situazione del Bruttium è dunque molto diversa, sotto questo aspetto, da quella della Lucania.