M.G.Aisa – Torre Melissa, Valle di Casa, Storia delle ricerche archeologiche (2007-2011)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

Titolo Torre Melissa, Valle di Casa, Storia delle ricerche archeologiche (2007-2011)
Autore(i)
Data rilascio 2012
Tipo Rapporto di ricerca
Classificazioni Biblioteca GAK
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Abstract

Il sito archeologico di Melissa loc. Valle di Casa era stato individuato nel giugno del 2007. La relazione espone i risultati delle ricerche effettuate nel 2011

Ricerche correlate nel web
Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 8402
Data inserimento: 09-07-2020 01:58
Data ultima revisione 04-05-2023 10:42
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/m-g-aisa-torre-melissa-valle-di-casa-storia-delle-ricerche-archeologiche-2007-2011/
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Il sito archeologico di Valle di Casa di Torre Melissa era stato individuato nel giugno del 2007 a seguito di attività investigativa svolta da personale dipendente del Nucleo CC T.P.C. di Cosenza. Vennero individuati resti pertinenti ad un edificio monumentale emersi durante i lavori di scasso propedeutici alla costruzione di un edificio privato. Gli stessi Carabinieri e gli archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria dell’Ufficio Scavi di Crotone diretto dalla dott.ssa Maria Grazia Aisa, recuperarono dalla terra di risulta diversi altri elementi pertinenti a colonne, fregi, trabeazione e al crepidoma((Nell’architettura classica, prende il nome di crepidòma (κρηπίδωμα, dal greco krepìsfondazione) la piattaforma a gradini rialzata in pietra sulla quale veniva costruito il tempio. Fonte: Wikipedia)) di una struttura monumentale di età ellenistica.

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In seguito all’interessamento del Soprintendente in carica dott. Pier Giovanni Guzzo, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, nella persona del Ministro On. Francesco Rutelli, avviò la procedura per lo stanziamento di risorse economiche adeguate  all’approfondimento delle indagini archeologiche.

Gli scavi, effettuati tra il 10 gennaio ed il 19 aprile 2011 hanno portato all’individuazione di una complessa stratigrafia archeologica sotto lo strato di cemento gettato a regolarizzare la superficie e atto ad ospitare le fondamenta del costruendo edificio, stratigrafia purtroppo danneggiata superficialmente dallo stesso scasso.

L’area indagata, di oltre 400 mq di superficie, presenta una fase di frequentazione di età romana, testimoniata da una tomba alla cappuccina posta a chiudere una incinerazione indiretta di un infante (attribuibile per la presenza di un balsamario alla fine I a. C. – inizi I d. C.), scavata nel terreno di colmatura di strutture monumentali poste ai livelli inferiori.

Lo porzione centro-settentrionale dello scavo è occupata da una imponente struttura parzialmente posta in luce, caratterizzata da due ambienti tra loro comunicanti. Dal materiale finora recuperato la struttura si data entro i decenni finali del IV sec. a. C. – ovvero in età ellenistica – e non si tratta di un tempio ma di una importante struttura funeraria che doveva ospitare le spoglie un personaggio di rango elevato della comunità Brettia dell’entità cantonale che faceva capo alla vicina città di Petelia (o a quella di Krimisa-Cirò marina). Fra la ceramica si segnalano un piede ad anello pertinente ad un vaso in ceramica a vernice nera e un orlo di anfora greco-italica che, in base ad una osservazione preliminare, consentono di fissare una datazione all’età ellenistica. Non sono stati individuati resti osteologici, per cui si ipotizza che il defunto fosse
stato cremato e deposto in una qualche urna cineraria probabilmente prelevata unitamente alla
restante parte del corredo saccheggiato.

Nell’ambiente orientale sono state recuperate appliques in terracotta e frammenti di statuette fittili associati a ceramica a vernice nera di età ellenistica.

L’ambiente occidentale è stato oggetto di riuso in un’epoca ancora da precisare; infatti il vano è quasi completamente occupato da una serie di scheletri (14) che per le modalità di deposizione fanno supporre che siano esito di una epidemia. L’edificio è circondato da alcune sepolture monumentali e da una tomba ad incinerazione indiretta di età ellenistica.

Gli elementi architettonici, già venuti in luce al momento della scoperta insieme ad altri individuati in fase di scavo, sembrerebbero invece pertinenti ad un edificio ancora da indagare. Ci si riferisce in particolare ad una serie di rocchi di colonna crollati in connessione tra loro, che trovano confronti precisi con altri già recuperati.

I risultati finora ottenuti sono estremamente parziali dal momento che il finanziamento non ha permesso né di eseguire uno scavo sull’intera estensione (è stato scavato un quarto ca. dell’intera area) ne di raggiungere gli strati sterili. Sarà pertanto necessario reperire un finanziamento più congruo che permetta di approfondire le indagini avviate e di approntare un piano di valorizzazione adeguato per uno dei siti archeologici più interessanti scoperti recentemente nel comprensorio dell’alto Jonio Crotonese.

I risultati di queste ricerche erano stati presentati in un convegno del 16-09-2021 a Torre Melissa.
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