Non sorprende, dato che l’Ab urbe condita è un’importante fonte di informazioni sulle pratiche religiose romane, trovare frequenti menzioni dei santuari o dei culti di Giunone nell’opera di Livio.
Tuttavia, dobbiamo chiederci fino a che punto questi dati religiosi siano stati riscritti e ricomposti secondo la tradizione storiografica romana per fornire al pubblico una visione particolare della storia romana.
Un ulteriore studio ci permette di distinguere due tipi di Giunone: quella romana ed italiana che si ergeva come dea protettrice di Roma, da un lato, e Giunone dai confini del mondo romano, che sosteneva o metteva in dubbio l’identità di Roma e i principi guida del suo Impero nella narrativa storica.
Il documento affronta in particolare una rilettura critica del testo di Livio in relazione al tempio di Hera Lacinia.