Maurizio Giangiulio – Locri, Sparta, Crotone e le tradizioni leggendarie intorno alla battaglia della Sagra (1983)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloLocri, Sparta, Crotone e le tradizioni leggendarie intorno alla battaglia della Sagra
Autore(i)
Data rilascio1983
Contenitore, TitoloMélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité
RiferimentiTome 95, n°1. pp. 473-521;
Casa editricePersee
TipoArticolo di periodico specializzato
Classificazioni Biblioteca GAK
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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 11743
Data inserimento: 26-02-2022 18:33
Data ultima revisione 19-01-2025 12:15
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/maurizio-giangiulio-locri-sparta-crotone-e-le-tradizioni-leggendarie-intorno-alla-battaglia-della-sagra-1983/
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Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité

La pubblicazione costituisce una complessa analisi anche comparata delle fonti. Una delle difficoltà è la natura spesso propagandistica, sia da parte locrese che krotoniate, delle notizie che arrivano dal passato, rendendo più complesse le valutazioni.

Nel seguito è opportuno riportare alcune informazioni di massima per inquadrate il contesto degli evento.

INTRODUZIONE

La battaglia della Sagra o sul Fiume Sagra è una battaglia combattuta nella metà del VI secolo a.C., fra le poleis di Locri Epizefiri e Crotone lungo il corso del Fiume Sagra, un corso d’acqua non ancora identificato con precisione, ma che doveva segnare il confine tra il territorio di Caulonia e quello di Locri ed è forse da identificare col torrente Turbolo1, ma c’è chi suggerisce forse era l’Allaro un fiume più grande fiume più grande tra con un letto sassoso di mezzo chilometro2.

La battaglia è nota nei suoi essenziali tratti storici nel racconto di Giustino (xx 2, 10-3, 9) che la presenta come una ritorsione di Crotone ad un attacco locrese al tempo delle ostilità contro Siri. Pur nelle incertezza di definizione del casus belli dal resoconto di Giustino risulta con chiarezza che si trattò di una guerra di aggressione promossa da Crotone (senza la solidarietà delle due ex-alleate Sibari e Metaponto), il che vale a giustificare tanto l’intervento di Reggio al fianco dei Locresi (Strab. VI 1, 10, c. 261), forse preoccupata di una eventuale espansione di Crotone fino ai propri confini, tanto la solidarietà ‘morale’ dimostrata a Locri in quell’occasione dal mondo dorico, dalla madrepatria locrese a Sparta, da Olimpia al santuario di Delfi, tutti variamente chiamati in causa dalle leggende sorte intorno all’incredibile vittoria riportata dal modesto esercito locrese sulle preponderanti forze crotoniati. Se tali leggende di corrispondono ad aiuti reali non è possibile definirlo.

La vittoria locrese valse a bloccare le mire espansionistiche crotoniati, ma non pare avesse comportato per Kroton riduzioni territoriali, anche se la città comiincia attraversare una fase di crisi

La datazione precisa della battaglia è incerta, attualmente gli storici la collocano lo scontro fra il 560 a.C. e il 530 a.C. La prima data viene desunta dall’idea che l’appello dei locresi a Sparta non sembra concepibile se Sparta non fosse già a capo della Lega del Peloponneso, e prima potenza della Grecia, ovvero dopo la conquista di Tegea (560 a.C.). Per il limite inferiore c’è da considerare l’assenza di vincitori Krotoniati ad Olimpia tra il 548 e il 532, che potrebbe rappresentare approssimativamente il periodo di declino dopo la Sagra. Tra il 588 e il 548 i corridori crotoniati vinsero lo stadio sei volte; nel 532 Milone vinse la prima delle sue sei vittorie consecutive. La prima vittoria di Milone è molto vicina alla data di arrivo di Pitagora a Kroton.

Ritornando alla battaglia, dopo l’apertura delle ostilità da parte di Crotone, i locresi vista la forte superiorità militare dei crotoniati decisero di non andare incontro al nemico, ma di aspettarlo al guado del Fiume Sagra. Rhegion, che a quel tempo era alleata di Locri, scese in battaglia in sua difesa, inviando un contingente anche per salvaguardarsi da una possibile espansione di Crotone sul territorio locrese, confinante con quello reggino; l’aiuto più importante a Locri comunque fu offerto dalle sue colonie di Hipponion e Medma; Sparta invece, a cui i locresi avevano chiesto soccorso, rispose consigliando loro di chiedere aiuto ai Dioscuri, che secondo la leggenda combatterono al fianco dei locresi permettendo loro di sconfiggere i crotoniati. Le fonti antiche parlano di 10-15.000 uomini tra locresi e reggini, schierati in battaglia e addirittura 130.000 crotoniati.

Le conseguenze della battaglia furono una profonda crisi interna alla città di Crotone – risollevatasi poi grazie al regime di austerità dei pitagorici – che rivolse le proprie ambizioni verso la vicina Sybaris, distrutta dai crotoniati nel 510 a.C.; per Locri invece fu questo l’inizio di una politica sempre più aggressiva verso le città vicine, cosa che in seguito portò ad una rottura dell’alleanza con Rhegion.

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Note

  1. Giovanna De Sensi – La Calabria in età arcaica e classica, 1984. p. 35[]
  2. T. J. Dunbabin, The Western Greeks, 1948, p. 359[]