Le due coste della Calabria settentrionale sono state, e sono tuttora, teatro di ricerche archeologiche condotte, tuttavia, con diverse modalità, d’impostazione e di frequenza, fra loro. Sullo Jonio, le ricerche condotte da donna Paola Zancani Montuoro a Francavilla Marittima e più recentemente riprese da Marianna Kleibrink; quelle di Renato Peroni e della sua scuola a Broglio di Trebisacce e nell’intero comprensorio della Sibaritide; lo stesso scavo, sia pure molto parziale, della polis achea di Sibari hanno portato all’acquisizione di numerose evidenze e alla trama di interpretazioni.
Sul Tirreno, invece, le ricerche compiute sono più rade, rare e recenti: anche se già Paolo Orsi aveva aperto la strada rendendo noto ritrovamenti effettuati a Nocera Torinese. Solo da pochi anni, Gioacchino Francesco La Torre e i suoi collaboratori hanno in corso di studio il comprensorio riconosciuto come quello di Temesa, ed hanno conseguito interessanti scoperte. Si proporrà, qui di seguito, un tentativo di lettura di quanto a oggi è stato reso noto.