P.G. Guzzo – Le fondazioni greche di Magna Grecia e di Sicilia in rapporto con gli insediamenti indigeni preesistenti (2022)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloLe fondazioni greche di Magna Grecia e di Sicilia in rapporto con gli insediamenti indigeni preesistenti
Autore(i)
Data rilascio18-07-2022
Contenitore, TitoloAristonothos
Riferimentin. 18 DOI: https://doi.org/10.54103/2037-4488/2022
Wordcat ID9635196238
TipoArticolo di periodico specializzato
Classificazioni Biblioteca GAK
Categorie [Crotone],  [Kroton, fondazione], 
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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 13193
Data inserimento: 26-11-2022 00:09
Data ultima revisione 28-11-2022 13:18
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/p-g-guzzo-le-fondazioni-greche-di-magna-grecia-e-di-sicilia-in-rapporto-con-gli-insediamenti-indigeni-preesistenti-2022/

Abstract

Si discutono i modelli mentali ellenici, ricavati dalle fonti letterarie, relativi alle forme delle fondazioni in Occidente. Si ritiene che tali fondazioni siano state operazioni condotte dalle poleis e non da privati.

Si confrontano le strutture, archeologicamente note, delle fondazioni greche occidentali con quelle degli insediamenti indigeni.

La mancanza di condizionamenti territoriali e cultuali, insieme alla impostata regolarità dei lotti agricoli, ha condotto a forme urbanistiche che, dalle poleis occidentali sono state imitate in Grecia propria.

Recensione dell’articolo in Letture.org

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Alcuni passaggi del testo

Le terre della Sicilia e quelle meridionali della penisola italiana non erano disabitate, come invece Platone prescrive debba essere il sito più adatto ad impiantare una nuova città (Plat., Leges 4, 704 c). Di quelle terre si conoscevano gli abitanti, se ne distinguevano gli etnonimi e le particolarità.

L’impianto di nuove fondazioni era preceduto da appositi viaggi di esplorazione, come quelli compiuti da Teocle ateniese (Strab. VI 2, 2) e da Miscello di Ripe acheo (Strab. VI 1, 12), oppure si basava su accordi con precedenti fondazioni.

L’argomento vede due interpretazioni opposte: da un lato da parte di quanti dei moderni considerano tali navigazioni, e le conseguenti fondazioni, di natura pubblica, promosse cioè dalla polis, e, dall’altro, di quanti le intendono come iniziative del tutto private, mosse solamente dalla necessità dello scambio.

Le ktiseis avvengono in siti e comprensori sia già occupati sia non occupati da nuclei di Indigeni.

Per le due fondazioni achee occorre però considerare che sono state poste all’interno di comprensori con un’accertata frequentazione indigena chiaramente evidenziata. Per Sibari e Crotone gli Achei si sono localizzati in quei siti che non ricoprivano interesse per le attività produttive degli Indigeni a causa della vicinanza al mare.

Dell’assetto urbano corrispondente alle prime generazioni delle nuove fondazioni conosciamo ben poco, per lo più ricostruito dai moderni su documentazioni archeologiche da riportare a periodi più recenti. Tratti di strade, sono stati ritrovate a Crotone, per la quale si sono formulate diverse ricostruzioni di un assetto urbano ordinato, con un opportuno orientamento delle strade per favorire lo scorrimento delle acque piovane verso il mare.