Paolo Forlani – Mappa della Calabria (1568)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloDescrittione Particolare di tutti i luoghi, cosi maritimi, come fra terra ch. sõ da Venetia al mar maggiore
Autore(i)
Data rilascio1571
TipoMappa
Classificazioni Biblioteca GAK
Categorie [Mappe], 
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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 10517
Data inserimento: 22-01-2021 00:59
Data ultima revisione 01-11-2024 23:44
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/paolo-forlani-mappa-della-calabria-1568/

La mappa è opera di Paolo Forlani, veronese che fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come incisore e mercante.

Paolo Forlan – Calabria (1571)

Dopo il 1574 non si hanno più sue notizie, il planisfero del 1581, la “Germania” del 1583 ed il “Golfo di Venezia” del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami (Woodward nn. 4.3, 66.4 e 74.2). è molto probabile che egli sia morto durante la terribile pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 15761.

A proposito della mappa intitolata “Golfo di Venetia”, che oggi è l’intero Mare Adriatico, evidenziamo il dettaglio della Calabria jonica, segnalando che l’intera mappa è disponibile su Gallica, che indica come datazione 1568.

Paolo Forlan – Il Golfo di Taranto e i luoghi della Calabria del medio-alto Ionio (1568)

Tra i toponimi riportati, partendo da Nord: Nocara, R.imperial, Rossato (Roseto Capo Spulico), Cassano, Cubo (Schiavonea), Rosano, Bisignano, Longobuco, Cariati, Anerna (?), C.Lize, Giro, Strongilo, S.Sevorin, Cotrone, Diosora (Isola dei Dioscuri?), C. De Colonne, Simari, Candazano (Catanzaro)

Si tratta di toponimi di luoghi con i quali i veneziani avevano interessi commerciali e per la navigazione, facilmente identificabili, incluso “Cubo” che rappresenta la “Marina del Cupo”, borgo marinaro frazione di Corigliano, oggi Schiavonea, ove trovasi anche la torre vicereale del Cupo2. Tra i luoghi incerti anche un Diosora, forse indicante una delle isolette che Plinio il Vecchio indicava come prossime al promontorium Japigium, cioè Dioscuri (l’altra era Calipso)3. Di più difficile identificazione il toponimo “Anerna“, indicante forse Umbriatico indicato in un luogo interno – come S.Severina – posto tra Cariati e C.Lize (Punta Alice), rappresentato perchè sede di Diocesi.

La lista suddetti toponimi è sostanzialmente identica a quella della mappa dell’Italia che realizzò pochi anni dopo Stefano Bonsignori, morto a Firenze nel 1589, monaco della Congregazione Olivetana, che realizzò per conto del granduca Francesco I de’ Medici il completamento del ciclo di mappe per la sala della Guardaroba a palazzo Vecchio.

Stefano Bonsignori – Estratto dalla Carta dell’Italia (1589)

Note

  1. Rif. https://www.digitaldisci.it/forlani-paolo/, anche su Web Archive[]
  2. https://coriglianocalabro.it/index.php/2018/08/23/tra-storia-e-leggenda-la-torre-del-cupo-di-schiavonea-e-l-apparizione-della-madonna/, https://calabriastraordinaria.it/luoghi/torre-del-cupo-schiavonea[]
  3. Rif. Naturalis Historia Libro III par. 96
    “[96] …. amnes ibi navigabiles Carcinus, Crotalus, Semirus, Arogas, Thagines, oppidum intus Petelia, mons Clibanus, promunturium Lacinium, cuius ante oram insula X a terra Dioscoron, altera Calypsus, quam Ogygiam appellasse Homerus existimatur, praeterea Tyris, Eranusa, Meloessa …”
    [96 ita] …il promontorio Lacinio, davanti alle cui coste a 10 [stadi] da terra c’è l’isola Dioscoron, da altri detta Calypsus, che si suppone corrisponda alla Ogigia di Omero, dopo ci sono Tyris, Eranusa, Meloessa [Melissa]..”[]