Pasquale Lopetrone – Fortezza Le Castella – Restauri al castello e al phrourion 2010-2013 (2020)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloFortezza Le Castella – Restauri al Castello e al Phrourion 2010-2013
Autore(i)
Data rilascio2020
Contenitore, TitoloSistema feudale e civiltà mediterranea, Atti del Convegno in memoria di Mario Pellicano Castagna
Riferimentipp. 245-269 / ISBN 978-88-6866-652-1
Casa editriceGuida Editori
TipoLibro
Classificazioni Biblioteca GAK
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Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 13392
Data inserimento: 08-01-2023 16:45
Data ultima revisione 08-08-2023 00:53
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/pasquale-lopetrone-fortezza-le-castella-restauri-al-castello-e-al-phrourion-2010-2013-2020/

SINTESI: Nel relazione riferisce di lavori realizzati nel 2010, per un progetto di restauro di limitati importi da attuare all’interno della fortezza. L’ampliamento, il miglioramento e la messa in sicurezza degli spazi coperti e scoperti all’interno del cassero del Castello, sono gli obiettivi primari del progetto di restauro e consolidamento, affidato dalla Direzione Regionale del MiBAC.

I due progetti di restauro, il primo nel 2010 e il secondo nel 2011, hammo consentito di decifrare diverse stratificazioni, l’età e le tipologie di costruzione di molteplici manufatti architettonici concretizzati nel corso dei secoli.

Nel tratto dell’istmo le indagini archeologiche eseguite a partire dal 1981 hanno esposto un’importante infra-struttura portuale di epoca magno-greca, che fa capo a un probabile “molo rettilineo” (di dimensioni imprecisate lungo fino a 114 ml, alto e largo fino a 4,00 ml all’incirca), la cui fondazione e sagoma di sezione sono ancora visibili sull’istmo, lato porto. Tra le fondazioni del cassero del Castello sono visibili, invece, avanzi di altre mura magno-greche che, oltre a presentare un andamento a “zig zag” manifesta modalità costruttive diverse rispetto al “molo dell’istmo”.

Sull’ambito del borgo è visibile un importante tratto di muro fondale magno-greco, emerso nel 1981 a seguito di una grande mareggiata. La posizione e l’organizzazione del  phrourion, che viene identificata nel cosiddetto muro “a scacchiera”, lasciano supporre che la fortezza magnogreca comprendeva tutta l’area del cosiddetto “borgo” e sviluppasse la sua estensione racchiudendo al suo interno anche la parte della terra dell’isolotto che non c’è più, giacché inghiottito dal mare.

Esplorazioni archeologiche successive potranno fornire l’occasione per nuovi studi e approfondimenti finalizzati alla comprensione dei diversi tratti delle mura greche. 

Un successivo progetto del 2011, realizzato nel 2012, ha riguardato il restauro econsolidamento del phrourion nel tratto del borgo e di costruzione/sistemazione dei camminamenti di visita del tratto che va dal ponte levatoio del Castello al capo settentrionale del camminamento di guardia delle mura di cinta del borgo. Il phrourion presentava importanti segni di smottamento lungo tutto il tratto, più accentuati all’inizio e dalla Chiesa in avanti fino alla rupe in frana.