La chiesetta di S. Filomena o di “Pozzoleo” risale al XII secolo. Anche se di epoca normanna, questo edificio sacro ha mantenuto le forme bizantine. La chiesa è composta da due piani, ciascuno con una sola navata: quello inferiore era, secondo un’antica leggenda, adibito a pozzo e venne trasformato in chiesa in seguito ad un fatto miracoloso; quello superiore, dedicato a Santa Filomena, termina con una piccola abside semicircolare e sporgente, presenta due porte d’accesso gemelle, ad arco a sesto acuto, con doppia cornice.
Partendo dagli studi di Paolo Orsi, negli anni venti del Ventesimo secolo il giovane ingegnere Pietro Loiacono restaurava la chiesa di Santa Filomena a Santa Severina, eliminando l’arco trionfale barocco e la volta moderna per ripristinare «un tipo di tetto Normanno a capriate spingenti» su modello della chiesa basiliana di S. Maria a Mili, vicino Messina; sempre in analogia col restauro di Mili, rimuoveva gli intonaci nella vana ricerca di pitture murali e riapriva due porte rinvenute 1.
Sul dettaglio della cronistoria dei lavori vedere anche “Battistero di Santa Severina. Cronache dei restauri eseguiti tra il 1926 e il 1955” dell’Arch. Pasquale Lopetrone, in Quaderni Siberenensi, Anno VIII – Dicembre 2006.