Diodoro testimonia che l’edificazione delle mura, poco dopo la metà del V sec. a.C., costituiva un’operazione preliminare alla fondazione di una città; effettivamente nel mondo greco durante quello stesso secolo le mura urbane assunsero un significato simbolico ed inequivocabile di civiltà, oltre alla precipua funzione difensiva. La fortificazione poliadica non nacque per isolare uno spazio esclusivamente militare, ma per proteggere comunità urbane fiorenti e le loro ricchezze, derivanti dallo sfruttamento delle chórai e dalle attività commerciali.
Le póleis, che originariamente sia in Grecia sia nelle aree coloniali non erano protette da mura, sentirono la necessità di difendersi con tali strutture assumendo il ruolo di centri di coordinamento e razionalizzazione delle risorse territoriali; di conseguenza all’inizio dell’età classica le fortificazioni costituivano una delle componenti urbanistiche fondamentali della pólis, del cui abitato segnavano il limite, e qualche decennio dopo erano riconosciute esse stesse immagine e simbolo della città.
Tra gli esempi riportati tra i circuiti che integravano le difese degli abitati in pianura con quelle estese alle alture circostanti, il sistema difensivo di Crotone, ristrutturato dopo la fine dell’occupazione siracusana nel 378 a.C.
Si trattava comunque di un circuito difensivo con un più antico impianto originario, che per Crotone risaliva al V sec. a.C., quando furono collegate da una prima fase di mura le fortificazioni isolate e realizzate nel VI sec. a.C. sulle alture retrostanti la città.
In età tardo classica ed ellenistica, per avere un vantaggio strategico, le posizioni d’altura si moltiplicarono dando origine a situazioni come quella di Crotone, la cui acropoli, collocata forse sulla collina del castello spagnolo all’interno del circuito difensivo, fu supportata dalle postazioni di Santa Lucia, Vigna Nuova e Batteria.
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE per Crotone
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SPADEA 1994, pp. 333-335.
(vedere l’articolo per il dettaglio delle citazioni).
Per quanto riguarda gli elementi del sistema difensivo della collina di Santa Lucia, la bibliografia andrebbe integrata con la Relazione Tecnico Scientifica firmata da Domenico Marino contenuta nella Dichiarazione di Interesse Archeologico DDR n. 11 del 20-01-2012 Crotone, collina Santa Lucia.