Elia Fiorenza – La Timpa dei Santi di Caccuri (2021)

Caccuri, Grotta affrescata della Timpa dei Santi

Elia Fiorenza – La Timpa dei Santi di Caccuri (2021) Elia Fiorenza, archeologo, è dottorando di ricerca presso l’Università della Calabria. Si occupa prevalentemente di insediamenti rupestri bizantini e del vissuto dei cristiani in Calabria attraverso gli strumenti metodologici. … Elia Fiorenza, archeologo, è dottorando di ricerca presso l’Università della Calabria. Si occupa prevalentemente di … Leggi tutto

Ghislaine Noyé – Puglia e Calabria dall’888 agli anni 960 (2014)

La relazione propone una ricostruzione della storia dei possessi bizantini nell’Italia meridionale dall’888 al 960 – particolarmente per la Calabria e la Capitanata, con qualche accenno alla Puglia, al Salento, alla Sicilia – per valutare il suo impatto sull’economia e la società, integrando ogni volta che sia possibile, le fonti archeologiche.

A.M.Loiacono – La Battaglia della Colonna tra Ottone II di Sassonia e l’Emiro Abū l-Qāsim nel 982 (2018)

Quella che fu chiamata battaglia di Capo Colonna – ma che più propriamente dovrebbe essere invece chiamata “battaglia della colonna”, poiché le uniche fonti latine che indicassero il sito specifico dello scontro segnalavano appunto in civitate columnae (Lupo Prot., 1844 p. 55) oppure apud stilum (Rom. Sal. 1866, p. 400) – fu combattuta il 13 o 14 luglio 982 vicino alla Calabria, tra le forze dell’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II ed i suoi alleati del nord, i Longobardi, contro le truppe di Abū l-Qāsim ʿAlī, Emiro di Sicilia, della dinastia dei Kalbiti.
Il luogo dello scontro avvenne più propriamente presso Columna Reggina (stylis), poco più a nord di Reggio Calabria – ove in epoca romana vi era una statio della Via Capua-Regium.

Margherita Corrado – Appunti per una prima carta delle ceramiche invetriate bassomedievali nel medio Ionio calabrese ( 2003)

Nello studio viene presentato un piccolo nucleo di ceramiche da mensa bassomedievali: resti esigui di forme aperte e chiuse relative a vasellame dipinto a due o tre colori sotto vetrina piombifera – impropriamente detto RMR –, cui si aggiungono un paio di frammenti di scodelle invetriate in verde e di forme aperte in duble dipped ware, materiali recuperati in circostanze diverse ma sempre fortunose all’interno della città di Crotone e in alcune località dei dintorni.