C’è il riconoscimento Unesco della transumanza quale Patrimonio Immateriale dell’Umanità

Riferimento per i testi:
AdnKronos del 11-12-2019
WeSud del 16-11-2019

Il comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco, riunitosi a Bogotà, ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La decisione è stata approvata all’unanimità dai 24 Stati membri del Comitato intergovernativo. È la terza volta, si legge in una nota del Mipaaf, dopo la pratica tradizionale della coltivazione della vite ad alberello della comunità di Pantelleria e l’arte dei muretti a secco, che viene attribuito questo prestigioso riconoscimento a una pratica rurale tradizionale.

La candidatura della ‘Transumanza.

Il movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi’, avanzata nel marzo 2018 dall’Italia come capofila insieme alla Grecia e all’Austria, è stata coordinata a livello internazionale dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e ha visto il coinvolgimento diretto delle comunità italiane afferenti alle Regioni di Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Lazio, Abruzzo, Lombardia e alle province di Trento e Bolzano, che in questi anni, insieme alle comunità di Austria e Grecia, come anche riconosciuto dall’Unesco, hanno saputo creare un network attivo per la valorizzazione e la salvaguardia di questa pratica, grazie al fondamentale apporto di famiglie e pastori che ne hanno mantenuto negli anni la vitalità, nonostante le difficoltà socio-economiche e lo spopolamento delle aree rurali.

La transumanza rappresenta la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano in differenti zone climatiche, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi. Il viaggio dura giorni e si effettuano soste in luoghi prestabiliti, noti come ”stazioni di posta”. La transumanza quale elemento culturale, dal forte contenuto identitario, ha saputo nei secoli creare forti legami sociali e culturali tra i praticanti e i centri abitati attraversati, nonché rappresentare un’attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura, influenzando con la sua carica simbolica tutti i campi dell’arte.

La transumanza è ancora oggi praticata sia nel Centro e nel Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Anversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise, Rivello in Basilicata, Lacedonia e Zungoli in Campania a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo in Puglia. Pastori transumanti sono ancora in attività anche nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige.

Quanto ai riconoscimenti Unesco, nel 2010 è arrivata la proclamazione della Dieta Mediterranea, primo elemento culturale al mondo a carattere alimentare iscritto nella prestigiosa lista dell’Unesco; nel 2014 il riconoscimento della Coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, primo elemento culturale al mondo di carattere agricolo riconosciuto dall’Unesco. Nel 2017 è stata la volta dell’Arte del ”pizzaiuolo” napoletano e nel 2018 dell’Arte dei muretti a secco.

Dei 10 elementi italiani riconosciuti dall’Unesco Patrimonio Culturale Immateriale, ben 5 sono riconducibili al patrimonio rurale e agroalimentare, a conferma che in Italia l’agricoltura è un elemento caratterizzante la cultura del Paese.

Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, con un tweet, ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento a una tradizione diffusa in molte zone di Italia, e anche nella nostra Calabria.

https://twitter.com/SergioCosta_min
https://twitter.com/SergioCosta_min

Soddisfatto il GAL Kroton

Anche i territori ed i tratturi della Calabria fanno parte del Patrimonio Unesco grazie al lavoro dei Gal nell’ambito dei progetti di cooperazione del PSR.

Al gruppo promotore che ha avviato già nel 2017 e che ha presentato l’istanza di riconoscimento i Gal (Gruppi di Azione Locale) hanno prontamento aderito, firmando il Protocollo d’intesa con il Partenariato di Progetto nel Febbraio del 2019 a San Giovanni Rotondo, cui ha fatto l’accordo preliminare di Partenariato ratificato a San Giovanni Rotondo (FG) in data 02 marzo 2019, con i Gal delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia. A livello Internazionale, sono coinvolti: Consolati e Ambasciate, Enti nazionali del Turismo, Regioni e Territori di Spagna, Francia, Penisola scandinava, Grecia, Portogallo, Albania.

A Maggio 2019 è stato firmato il protocollo d’intesa con i rappresentati territoriali presso la sede di Gal Kroton a Torre Melissa al termine di una serie di incontri articolati in due giornate: la prima dedicata ai Gal interessati al progetto e la seconda che ha visto impegnati i Comuni interessati alla Transumanza. I punti che della discussione sono stati: 1) Consolidamento del partenariato programma T.R.E. e costituzione del GECT (Groupe Europeenne de Cooperation du Territoire), in preparazione della Riunione Bruxelles prevista ai fini di maggio 2019. 2) Anno Europeo del Turismo Lento progetto “Il Cammino della Transumanza dal Marchesato verso la Sila” 3) Semestre internazionale della transumanza e candidatura UNESCO.

Il 19 Novembre presso il Ministero dell’Ambiente, il Gal Kroton ha sottoscritto la richiesta del riconoscimento presso l’Unesco.

Entro Marzo 2020 vi sarà a Parigi una riunione che integrarà al territorio del Molise, i territori della Calabria insieme alla Sardegna ed alla Spagna.

L’obiettivo della partecipazione non è solo quella di far parte del bacino per lo scambio di esperienze e buone pratiche, ma di “proiettare il nostro Territorio in una rete che, attraverso la programmazione diretta, mira al sostentamento del nostro patrimonio agricolo e zootecnico, a migliorare le performance e le politiche di salvaguardia del patrimonio storico, culturale e delle Tradizioni, del patrimonio naturalistico ed ambientale, dell’artigianato artistico, del turismo e delle attività commerciali, dell’utilizzo delle nuove tecnologie, della cooperazione e delle politiche sociali, della formazione professionale e in materia di assistenza tecnica“.

Per il Gal Kroton è stato “un grande lavoro di squadra capeggiato da Nicola di Niro e da Carmelina Colantuono, che ha permesso di raggiungere questo importante traguardo. Il riconoscimento è un punto di avvio di una progettualità e di valorizzazione di questa tradizione pastorale che ha segnato la storia di integrazioni di civiltà e popoli diversi. La tradizione della pastorizia transumante in Calabria ha radici profonde e che tutt’ora viene praticata e segna un’importante aspetto non solo economico ma anche sociale e soprattutto di una pratica sostenibile con l’ambiente e la biodiversità, nell’incantevole scenario degli altipiani silani annualmente si consuma questa storica tradizione.

Nei prossimi giorni è prevista una riunione presso la nostra sede con i promotori Nicola di Niro e Carmelina Colantuono al fine di organizzare un evento che valorizzi il risultato ottenuto“.

Documentazione

I documenti relativi alla proposta sono reperibili presso la pagina dell’Unesco che tratta delle decisioni 14.COM-December 2019.

Gli stati proponenti sono Austria – Greece – Italy, ed il titolo della proposta è:
EN: Transhumance, the seasonal droving of livestock along migratory routes in the Mediterranean and in the Alps.

Documenti allegati alla proposta del 29-03-2018
Nomination form ICH-02: English
Consent of communities – Austria: German/English
Consent of communities – Greece: Greek/English
Consent of communities – Italy: Italian/English
ICH inventory – Austria: German/English
ICH inventory – Greece; Greek/English
ICH inventory – Italy: Italian/English
Mandatory photographs: Slideshow
Film ‘Transhumance, the seasonal droving of livestock along migratory routes in the Mediterranean and the Alps’ (10:31): English

© Asvir Moligal, 2016
© Asvir Moligal, 2016 – EN: Transhumance caravan of carmelina Colantuono Family passing by the historic centre of Frosolone (Italy)

L’interesse archeologico e storico per la transumanza nel crotonese

Gli itinerari della transumanza hanno un grande interesse per la ricerca storica e archeologica del territorio crotonese, in quanto non solo vi sono tracce e reperti documentati, ma questi itinerari rappresentano elementi di comprensione dell’evoluzione degli insediamenti e della storia locale.

Citiamo solo alcune delle fonti sull’argomento.

I percorsi di transumanza principali, come vie di penetrazione dall’area costiera ionica, verso le pianure della Silano, seguono generalmente i principali assi fluviali, ovvero Neto, Tacina, Lipuda, Fiumenicà, discostandosene laddove le condizioni orografiche non assicurino un’agevole transitabilità in regime di sicurezza del transito per le mandrie.

Tuttora gli allevatori portano le loro mandrie al pascolo lungo la vallata del Neto, lungo vie praticate anche dall’età del Bronzo, come comprovano i ritrovamenti archeologi (Givigliano G.P., “Aspetti e problemi della Transumanza in Calabria”, 1985-89 p.11; Bellio A. “Itinerario mitico-rituale lungo le acque del Neto” in “Storia dell’acqua, mondi materiali e universi simbolici”, 2003).

Sulla transumanza delle popolazioni Brettie troviamo cenni in Genovese G. “Greci e non greci nel Bruzio preromano“, 2013

Sulla transumanza lungo il fiume Tacina e le relative implicazioni localizzative-militari in età protobizantina (VI sec. d.C.) vedere Corrado M., “Nuovi dati sul limes marittimo bizantino del Bruttium“, in Archeologia Medievale, XXVIII, 2001.

Sulle vie della transumanza in età medioevale, Pino Rende, “Pecorai e greggi tra le montagne della Sila di Cosenza e le marine del Marchesato di Crotone” e “Note per una storia dei bovini del ceppo Calabrese della razza Podolica (sec. XVI-XVII)“, in Archivio Storico Crotone.