Sommario
Il Comunicato Stampa
In data 2 gennaio 2021, l’associazione Italia Nostra aveva inviato la richiesta di dichiarazione di interesse culturale-archeologico – ai sensi del Codice dei Beni Culturali (D.L.n.42/2004) – alla Soprintendenza ABAP di Catanzaro e di Crotone, al Segreteriato Regionale, ed alla D.G. Archeologia, B.A. e Paesaggio, del Mibact, riguardo il sito archeologico di località Piano di San Biagio di Crotone (consulta il documento).
Questo atto seguiva la notizia della scoperta di alcuni complessi archeologici databili dalla preistoria al medioevo. Una notizia importantissima resa nota alla comunità scientifica in un Convegno di Studi sulla Magna Grecia a Taranto nel 2013, e successivamente presentata alla Comunità scientifica nel convegno “Ollus leto datus est. Architettura, topografia e rituali funerari nelle necropoli dell’Italia meridionale e della Sicilia” (Reggio Calabria, ottobre 2013)”1
Tra tutti i risultati delle indagini archeologiche spiccava il complesso costituito dai cospicui resti di una chiesa paleocristiana, databile al V secolo, pertanto la più antica chiesa nota della Diocesi di Crotone, e di un piccolo cimitero, con corredi databili al VI e VII secolo. Tale sito, dopo essere stato scavato, documentato e studiato dalla Soprintendenza, era stato poi ricoperto per motivi di tutela, mentre intorno ad esso continuavano e continuano a proliferare installazioni di impianti eolici di grandi dimensioni e di grande impatto sul paesaggio.
Le foto d’archivio dimostrano, che le strutture sono abbastanza superficiali, mentre le foto aeree recenti non indicano la presenza di una delimitazione protettitiva dell’area. Poichè tutto il pianoro circostante, inclusa l’area archeologia, è stato interessato da aratura tra il 2018 ed il 2020, sussiste il rischio che l’area archeologica sia stata danneggiata dai lavori agricoli, che non dovevano essere effettuati sul sito.
Sono trascorsi circa 10 anni da quel momento importantissimo della scoperta del sito per la storia di Crotone e della Calabria e, nonostante le nostre richieste, ancora oggi l’iter per l’apposizione del vincolo non è concluso.
Il 13-01-2021 la D.G. Archeologia-B.A.-Paesaggio del Mibact, chiedeva all’Ufficio periferico SABAP di Catanzaro e di Crotone ed al S.R. per la Calabria riscontri su “possibili danni segnalati al patrimonio archeologico”.
Il 14 maggio 2021 Italia Nostra sollecitava il riscontro alla richiesta del 2 gennaio 2021. la D.G. Archeologia-B.A.-Paesaggio del Mibact.
Il 10 giugno 2021 la D.G. Archeologia-B.A.-Paesaggio del Mic, comunicava che “è in itinere il procedimento ai fini della dichiarazione di interese culturale“. La soprintendente della Sabap di Catanzaro e Crotone, qualche settimana fa ha confermato che l’iter procedurale non è ancora ultimato.
Il 13 dicembre 2022 Italia Nostra Sez. di Crotone ed il Gruppo Archeologico Krotoniate chiedono congiuntamente al Ministro ed al Sottosegretario alla Culltura un intervento per portare a compimento il procedimento in modo da salvaguardare un’area dalla rilevante valenza paesaggistica ed archeologica, a grave rischio di distruzione per il continuo proliferare di impianti di energia eolica e delle altre attività produttive che insistono sul pianoro di San Biagio (consulta il documento).
Teresa Liguori Consigliere nazionale Italia Nostra e Presidente Italia Nostra Crotone | Vincenzo Fabiani Direttore del Gruppo Archeologico Krotoniate |
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Approfondimenti e considerazioni
1. Breve descrizione archeologica
Nel preprint della relazione presentata al convegno “Ollus leto datus est. Architettura, topografia e rituali funerari nelle necropoli dell’Italia meridionale e della Sicilia” (Reggio Calabria, ottobre 2013) dal titolo “La necropoli presso la chiesa paleocristianadel Piano di San Biagio (Crotone)” a cura di Domenico Marino, Francesco Cristiano, Marco Di Lieto, Delis Diorani, Isabella Marchetta, vengono precisati i seguenti dettagli:
In conseguenza delle attività di archeologia preventiva, preliminari alla costruzione di un impianto eolico, è stata individuata una presenza archeologica ricadente nella località Piano di San Biagio, in comune di Crotone. Il sito è posto su uno dei terrazzi collinari che domina, da ovest, l’abitato cittadino.
In primo luogo, mediante survey, è stata evidenziata un’area di reperti di superficie; in seguito, indagini geofisiche hanno rilevato anomalie tali da far presupporre la presenza di strutture interrate.
Un intervento di scavo ha infine rivelato la presenza di un complesso architettonico, databile al V secolo, composto da un edificio monoaulato con terminazione absidata, orientato E-W, e da un piccolo vano attiguo.
Intorno, con particolare concentrazione sul lato N-W, lo scavo ha messo in luce un nucleo di tombe (V-VII secolo), cronologicamente coeve e in alcuni casi successive all’edificio sacro, con corredi di notevole interesse, con singoli oggetti anche notevolmente più antichi.
L’edificio mostra una fase di abbandono e di spoglio testimoniata dalla rasatura delle murature e dal riutilizzo di alcuni elementi architettonici nella necropoli. Tale complesso, di sicura funzione religiosa, conserva, di fatto, l’edificio di culto cristiano più antico finora noto nel territorio di Crotone.
2. Sulla costruzione del Parco eolico
Il parco eolico era stato autorizzato con Decreto di Autorizzazione Unica della Regione Calabria n. 16376/2009 alla Società “Parco eolico San Biagio Wind Farm Srl”.
Durante i lavori di costruzione – avviati dopo il 2011 – durante gli imponenti scavi per la realizzazione delle fondazioni dell’aerogeneratore n. 9 – i controlli di archeologia preventiva hanno dato riscontro della presenza del sito archeologico, successivamente indagato dalla Soprintendenza.
I lavori di costruzione non si sono fermati del tutto, e la posizione degli aerogeneratori indicati in progetto tra il n. 7 ed n. 11 (indicati con cerchi in verde) è stata traslata in modo da lasciare intatto il sito archeologico, e nello stesso tempo mantenere inalterate le condizioni per la produzione di energia elettrica da fonte eolica.
3. I presunti danni all’area
L’area del Parco Archeologica è stata prontamente ricoperta e posta sotto il piano campagna; ma non è stata recintata, almeno non più da diversi anni. La sequenza delle foto aeree mostrata nel nel seguente video dimostra che in una fase tra il 2018 ed il 2020 tutto il terreno circostante e la stessa area archeologica sono stati oggetto di aratura.
Il rischio di danneggiamento spiega la richiesta del 13-01-2021 inviata dalla sede ministeriale del Mic alle sedi regionali e locali dello stesso Ministero. Non siamo a conoscenza degli esiti di tali verifiche, nè se l’area archeologica abbia effettivamente subito danni.
4. Le aree archelogiche nei dintorni del Pianoro / Mappa
Rimanendo ai dati disponibili nelle pubblicazioni scientifiche, si nota che non erano segnalate aree archeologiche nel pianoro di San Biagio, prima della costruzione del parco eolico, ma solo nelle immediate adiacenze. La Carta Archeologica della provincia di Crotone di Salvatore Medaglia evidenzia:
- Necropoli In località Mortilla, ai piedi del versante nord orientale del Piano di San Biagio, (Contrada Acquedotto) nel 1975 sono state scoperte alcune tombe relative a una delle necropoli che servivano la Crotone greca 1088.
- Necropoli ln località San Giorgio, alle pendici del fianco orientale del Piano di San Biagio, presso la sponda sinistra del fiume Esaro dal 1973 sono venute alla luce alcune tombe d’età greca dell’antica Kroton
- Materiale architettonico in località Casa Berligieri lungo i margini meridionali del pianoro: sono stati individuati nei pressi rocchi di colonne non in situ genericamente attribuibili a età greca.
Le aree tratteggiate con 1 e 2 sono nuove aree di ricerca indicate in Marino-AK-2015, ma sono esterne al pianoro di S.Biagio, più in basso a 50 mt s.l.m. (contrada Acquedotto-Mortilla).
Siti preistorici o protostorici non sono segnalati ufficialmente sul pianoro. Il più vicino, risalente all’eneolitico è in Loc. Valle Cortina (n. 236 e 236bis), a metà strada tra l’abitato di Papanice e la discarica di Columbra, più a sud di circa 3 Km dal sito di Piano San Biagio.
Mappa interattiva dei luoghi indicati nell’articolo (elaborazione GAK)
L’area del sito archeologico è prossima all’aerogeneratore indicato con la lettera D.
5. Il Comunicato stampa del 2015
Una riflessione sulle criticità e sulle potenzialità del patrimonio culturale-archeologico ed ambientale del crotonese era stata diffusa in un Comunicato Stampa congiunto di Italia Nostra-Gruppo Archeologico Krotoniate del 30 maggio 2015, poi pubblicato come articolo sul magazine “Calabria Sconosciuta” n. 16 di Giugno 2015. Nel testo si evidenziava:
In passato, tutte le volte che si è scavato a Crotone l’interesse privato ha prevalso sull’interesse alla conservazione di ciò che veniva messo in luce dalle indagini ed ancor oggi, ogni volta che si interviene con uno scavo archeologico, vi è uno scontro tra la Soprintendenza e il soggetto privato o pubblico committente dell’opera da realizzare, anche se si tratta di un Ente Locale.
Teresa Liguori, Vincenzo Fabiani
Foto degli Scavi
Nota: cliccare sulle foto per visualizzarle a pieno schermo.
Note
- La specifica relazione “La necropoli presso la chiesa paleocristiana del Piano di San Biagio, Crotone.” non è però presente negli atti del Convegno che sono stati pubblicati nel 2018[↩]