Escursione sulle aree collinari nell’ambito del Corso di Archeologia del GAK 2008

Nell’ambito del corso “Itinerari di storia, archeologia e ambiente: Crotone e il suo territorio”, organizzato da Gruppo Archeologico Krotoniate, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Crotone, i cui incontri si svolgono ogni Martedì presso il Museo Civico del Castello, è stata effettuata, come già previsto, una prima uscita dei partecipanti al corso.

L’escursione ha avuto luogo nel corso della mattinata di Domenica 13 aprile, avendo come meta le emergenze collinari che sovrastano la Chiesa di Santa Rita e Parco Carrara. Tra i partecipanti, circa una trentina a vari livelli di età, insieme ai genitori anche alcuni bambini.

La visita, partendo da Parco Carrara e seguendo un sentiero in salita, ha interessato principalmente la collina di Santa Lucia, dove sono evidenti i resti della cinta muraria della polis greca del IV sec. a.C., già oggetto della relazione di Vincenzo Fabiani. Un punto eminente e maggiormente fortificato della cinta muraria che proseguiva, lungo i declivi collinari, verso l’attuale borgata S. Francesco e da qui, oltrepassando il fiume Esaro, si collegava alla collina di Vigna Nuova, seguendo poi l’andamento della cintura collinare che sovrasta l’area nord della città antica. Dall’alto della collina di Santa Lucia si domina, nella sua intera estensione, l’area urbana della polis greca con i quartieri a sud ed a nord dell’Esaro, con le sue spiagge ed i suoi approdi, fino al confine settentrionale costituito dall’attuale torrente Passo Vecchio. Quindi, quello oggetto della visita, un punto strategicamente importante della città antica, che permetteva il controllo di gran parte del territorio Krotoniate.

L’escursione, guidata da Domenico Marino, archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, insieme ad altri esponenti del Gruppo Archeologico Krotoniate, Vincenzo Fabiani, Luigi Cantafora e Francesco Lamanna, è proseguita più in alto sulle emergenze collinari adiacenti, dalle quali la visione dominante si completa sulle aree di espansione della città moderna, sia in direzione di Tufolo che verso Capo Colonna e sull’intera area costiera dalla foce del Neto al promontorio Lacinio, nonché sulla vastità del mare fino all’orizzonte.

Dal punto di vista paesaggistico e naturalistico è stata sottolineata l’importanza dell’intera area calanchifera e fossilifera, già oggetto della relazione di Francesco Lamanna. Altrove aree similari sono state elevate al rango di “parco”. Viceversa da noi l’integrità dell’area è minacciata e stravolta da sempre nuove attività edilizie, che provocano sbancamenti e devastazioni in piena area SIC “Colline di Crotone”, e spesso non si comprende se esse siano abusive o autorizzate.

Straordinario è l’interesse scientifico sotto l’aspetto paleontologico, come è dato a livello mondiale dalle sezioni di Vrica e Stuni, purtroppo anch’esse assaltate da nuove strade e lottizzazioni, stante la miopia dei poteri decisionali locali. Appunto le sezioni di Vrica e Stuni saranno oggetto della prossima escursione, nell’ambito del “corso” del GAK.