Condividiamo il testo che ha diffuso L’On. Margherita Corrado che denuncia sulla mancata nomina alla Soprintendenza ABAP per le Province di CZ, CS e KR e la preoccupazione per il trasferimento di reperti di Kroton verso altre destinazioni.

Tratto da Facebook

Da MARGHERITA CORRADO. Alla mia richiesta del 10 novembre di sapere chi diriga la Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, il Ministero di Franceschini ha risposto a stretto giro, con un comunicato stampa, che “nessuna candidatura idonea è pervenuta in risposta all’interpello del luglio 2019”. E ha chiosato: “Le attività di tutela sono comunque garantite”.

Un’affermazione, quest’ultima, oltremodo temeraria…(come ha dimostrato la recentissima operazione Achei dei Carabinieri TPC), anche perché, sapere che “il nuovo Direttore generale archeologia, belle arti e paesaggio ha avocato a sé” la direzione dell’Ufficio cosentino, spaventa più che tranquillizzare.

Ci sarebbe il vertice romano, infatti, in veste di mandante o di complice (non è ancora dato sapere), nel ‘furto con destrezza’ ai danni del patrimonio archeologico crotonese che si starebbe organizzando di qui a poco, forse per Natale. Sì, perché tradizionalmente nei giorni di festa l’attenzione cala, le distrazioni sono molteplici, e così le assenze, tutte condizioni ideali per un veloce e indolore trasferimento a Lamezia Terme delle migliaia di reperti frutto di decenni di scavi condotti a Crotone e nel suo territorio.

Il Segretariato Regionale ha proposto da tempo che il convento dei Paolotti della città tirrenica, già riutilizzato come carcere, sia oggetto di “rifunzionalizzazione e valorizzazione a fini culturali” grazie ai fondi del Piano Operativo “Cultura e Turismo”. E a quanto pare le suddette “rifunzionalizzazione e valorizzazione a fini culturali” altro non sarebbero che fare posto alle migliaia di cassette colme di reperti e ai manufatti di grandi dimensioni accantonati singolarmente, emersi dagli scavi del Crotonese, che oggi giacciono nei magazzini di Palazzo Morelli.

La spesa annua per la Soprintendenza è ingente, dunque una nuova collocazione per quella grande mole di oggetti va cercata e trovata, nell’ottica di un auspicabile contenimento della spesa, ma deportarli a Lamezia sarebbe come gettarli a mare e farlo significherebbe gettare a mare milioni di euro. Sì, perché anche i singoli cocci hanno, oltre al valore scientifico, anche un valore venale e sono, fatto non secondario, patrimonio indisponibile dello Stato.
Inutile dire che lo studio dei fasti e della quotidianità di Kroton, le conoscenze di cui tanti si riempiono la bocca a sproposito e che solo dall’analisi di quelle testimonianze possono venire, diventerebbero di fatto impossibili.

Non sarà che, tardando la bonifica dal CIC e la ristrutturazione della Scuola di S. Francesco, qualsiasi cantiere del farsesco progetto “Antica Kroton” non può partire e perciò qualche mente geniale, a Roma e/o Cosenza e/o Catanzaro, ha pensato bene di svuotare i magazzini del Morelli e magari anche quelli dei due musei crotonesi per fare posto al… nuovo che avanza?!


L’assessore Galdieri scrive a ministro Franceschini

Sul possibile trasferimento di Beni archeologici dal Palazzo Morelli di Crotone a Lamezia, interviene anche l’assessore alla Cultura del Comune di Crotone, Valentina Galdieri che ha scritto al Ministro Franceschini una nota nella quale manifesta la netta contrarietà.

Nella nota dell’assessore Galdieri si legge:
Apprendo dalla stampa locale che i beni archeologici custoditi a Palazzo Morelli di via Risorgimento a Crotone, potrebbero traslocare a Lamezia a causa di un taglio dei costi da parte del ministero dei Beni archeologici e culturali. Chiedo a Lei, nella mia veste di Assessore ai Beni Culturali, se questo allarme sia fondato o meno.

Nel caso la notizia dovesse rispondere al vero, esprimo tutta la contrarietà mia e della comunità che rappresento per l’ennesima azione di spoliazione, archeologica e culturale, che si attua a danno della città di Crotone e del suo patrimonio culturale.

Vede signor Ministro quei reperti che si vorrebbe portare via da Crotone, rappresentano la sua storia e non solo devono rimanere sul territorio crotonese, ma devono rivedere la luce, devono essere resi fruibili, i cittadini devono avere la possibilità di conoscere ciò che è emerso dalla terra di questa città, perchè la grande storia di Kroton non può ancora una volta essere seppellita, violentata e portata via per arricchire culturalmente altri territori o magari abbandonata e dimenticata in qualche sottoscala di qualche ufficio della Soprintendenza.

La città di Crotone – scrive ancora l’assessore – è stanca di subire questa scarsa attenzione per la valorizzazione dei beni culturali locali. Non bastava la totale mancanza di attenzione sulla questione “bonifica Castello Carlo V” , ricordo che la fortezza aragonese rappresenta un “unicum” nel meridione se non in Italia.

Chiuso da 20 mesi, l’interno del castello rischia addirittura di essere compromesso , i locali, per come si evince dalle relazioni dell’esperto qualificato, non risultano contaminati, pertanto non possono più rimanere chiusi. Non bastava lo scarso impegno che sta impiegando per il progetto Antica Kroton, il più grande progetto di valorizzazione archeologica dopo Pompei e i Fori Imperiali, e che rischia di vedere i suoi finanziamenti andare in fumo.

Un progetto che potrebbe segnare una svolta in un territorio cosi martoriato come quello della città di Crotone, che oggi sta riscoprendo la sua identità. Se a questo si aggiunge che i tesori trovati sotto ai nostri piedi, sotto la nostra terra, appartenenti al nostro popolo. quello dei Krotoniati, possano essere portati via da Crotone, le anticipo, ministro, che a questo ennesimo saccheggio la città di Crotone non ci sta.

Ribadisco l’inutilità di qualsiasi dichiarazione che possa mitigare le nostre preoccupazioni magari sostenendo che quei reperti una volta studiati e catalogati ritorneranno in città.

Mi dispiace sottolineare che l’atteggiamento tenuto dal Mibac in questi anni e dai suoi uffici territoriali ha totalmente cancellato la fiducia che la città di Crotone riponeva nel suo Dicastero. Mi auguro – aggiunge l’assessore Galdieri – che questa notizia non trovi fondamento, e Le chiedo, invece di trovare soluzioni ai problemi del territorio, perché al momento l’unica soluzione per rendere fruibili i beni culturali presenti in Palazzo Morelli è stata avanzata dall’amministrazione comunale di cui faccio parte che all’interno del progetto Antica Kroton ha messo a disposizione un edificio pubblico, proprio per far fronte all’esigenza di dover fare conoscere al mondo intero la storia di Kroton.

E non è pensabile che una città debba rinunciare ad avere una biblioteca degna di questo nome perché gli unici locali a disposizione dell’Ente, idonei per metratura e destinazione, siano oggi occupati a titolo gratuito dal Polo Museale e dalla Soprintendenza.

Nell’ottica di una collaborazione tra enti, le chiedo di prestare attenzione al nostro territorio e di trovare soluzioni fattibili a sostegno dei processi di sviluppo e di crescita già avviati, di questo nostro territorio”.