Museo Archeologico Nazionale, in mostra “O Dei di Kroton“

Testo estratto da Il Crotonese

di Giuseppe Pipita

Una mostra piccola ma preziosa”. In questo modo la Soprintendente per i beni archeologici della Calabria, Caterina Greco, ha definito “O dei di Kroton! Luoghi e testimonianze del sacro dentro le mura”, la mostra inaugurata mercoledì 20 maggio 2009 al Museo di Crotone.

Una mostra realizzata grazie al lavoro del direttore, Domenico Marino, e dei suoi collaboratori attraverso uno… “scavo” nei depositi dello stesso Museo grazie al quale si è potuta rileggere e riscoprire una parte della storia dell’antica Kroton.

L’importanza della mostra che proseguirà per tutta l’estate, è stata sottolineata proprio dalla Soprintendente. “Attraverso il recupero dei reperti che erano conservati nei depositi del Museo si attesta la presenza di santuari urbani nelle mura dell’antica Kroton aprendo così una discussione sul tema del sacro anche nella cinta muraria. Tornare a discutere di archeologia urbana a Crotone è un risultato che ci incoraggia ad approfondire le ricerche in questo settore che è sempre stato schiacciato dall’importanza e dall’imponenza archeologica di Capocolonna”.

È toccato a Domenico Marino entrare nei particolari. Ha cominciato ricordando che, mentre negli anni settanta nel museo si allestivano esposizioni con le collezioni civiche, c’erano “cassette piene di materiale nei depositi”. Da qui l’idea di recuperare quanto ritrovato in tutti questi anni a Crotone: “Questa rilettura dell’area urbana di Crotone – ha spiegato Marino – è nata entrando nei depositi per programmare una mostra temporanea e far conoscere la storia archeologica della città di Kroton della quale sappiamo poco. Dal materiale esaminato proveniente dagli scavi effettuati negli anni settanta e ottanta è emersa l’esistenza di luoghi sacri nelle mura dell’antica Kroton”.

La mostra, il cui percorso è segnalato a terra dal simbolo di Apollo a cavallo di un delfino, presenta una serie di ritrovamenti come i bolli sulle tegole che testimoniano il culto di Apollo nell’area urbana; sempre riguardo ad Apollo sono stati ritrovati nei magazzini elementi che fanno pensare all’esistenza di un tempio dedicato al dio greco nella zona esterna di Capocolonna: sarebbe anche questa una novità in quanto finora l’esistenza di templi dedicati ad Apollo era accertata solo nell’area di Cirò.

Ed ancora: dopo un attento studio, l’acrolito rinvenuto nel corso dello “scavo Messinetti”, uno dei più importanti avvenuti nel centro di Crotone, rappresenta la statua della dea Atena. Presenti anche diversi reperti che attestano una devozione a Eracle.

Ma la rilettura, o forse sarebbe meglio dire la scoperta più importante derivata dall’allestimento della mostra, riguarda una stele che si pensava fosse funeraria. Invece, uno studio più approfondito, nato anche dal confronto con Lorenz Baumer, docente di Archeologia classica dell’Università di Berna, e gli studiosi Margherita Corrado ed Elio Malena, ha permesso di identificare il manufatto come una stele celebrativa nella quale sono raffigurate due figure femminili. Una di esse è Era: “è la prima volta – ha detto Marino – che troviamo una testimonianza del culto della dea nelle mura di Kroton”. La stele, mancante della parte superiore, è stata ricostruita attraverso un disegno realizzato proprio da Malena.

In conclusione, dopo una bella ed interessante prolusione del professor Baumer sulla fine del culto di Demetra nella Magna Grecia, il direttore Domenico Marino ha voluto sottolineare: “Scopo di questo Museo è quello di essere aperto al territorio facendolo rivivere attraverso questo tipo di mostre e, soprattutto, nel rapporto con la scuola”.
La mostra resterà aperta tutta l’estate con orari 9-19,30 (lunedì il Museo è chiuso).

Approfondimenti

Consulta il Catalogo della Mostra con la descrizione tecnica delle opere esposte (da Biblioteca Digitale del GAK)

CN24 | CROTONE | Gli dei di kroton in mostra | Video del 20-05-2009

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