Crescerà il numero dei musei dotati di autonomia, mentre passano da seconda a prima fascia i Musei reali di Torino, la Galleria dell’Accademia e i Musei del Bargello di Firenze e il Museo archeologico nazionale di Napoli. Lo prevede la bozza della riforma Sangiuliano, ma non sono ancora noti i dettagli del nuovo modello organizzativo.
Sommario
L’ipotesi della riforma
In Calabria si va verso la fusione anche i musei di Sibari, Crotone e Capocolonna, sotto la guida di un unico super direttore.
La notizia è stata diffusa in esclusiva dall’agenzia di stampa “AgenziaCult”.
Pare arriveranno a quota 60 i luoghi della cultura dotati di autonomia speciale. Stando alla notizia data da AgenziaCult, la bozza del Dpcm che andrà a modificare il regolamento del ministero della Cultura – così come disposto dal decreto legge 44/2023 – prevede, oltre a un intervento di riforma organizzativa del Collegio Romano, anche la nascita di 17 musei autonomi di nuova istituzione e il passaggio di tre musei, già dotati di autonomia, da seconda a prima fascia. Operazione che porterebbe così da 44 a 60 il numero di musei e parchi archeologici autonomi (Margherita Cenci, Sole24 Ore del 07-07-2023).
E’ lo stesso ministro Sangiuliano che lo aveva annunciato: «Porteremo da 44 a 60 i musei di prima fascia dotati di una certa autonomia. I grandi musei devono diventare delle piccole aziende. Questa cosa farà storcere il naso a qualcuno, ma questi musei devono avere un modello gestionale che deve essere anche un po’ imprenditoriale, che non significa non garantire la salvaguardia storica del sito».
Sulla riforma gli esperti sollevano “dubbi sulle capacità di autosostenersi per diversi dei musei in elenco, alcuni dei quali poco o pochissimo visitati, altri ancora in forte affanno per carenze di personale strutturale. Per il momento è tutto soltanto in bozza: chissà se l’autonomia servirà a far decollare gli istituti che la otterranno (FinestraSull’Arte del 09-07-2023).
E la testata Eco Sullo Jonio titola “La rivincita per la storia: nasce il Parco Archeologico di Sibari e Crotone“, ricordando che “era il 510 a.C. quando i crotoniati, secondo la tradizione, riuscirono a sconfiggere i sibariti nella celeberrima battaglia di Nika, che consegnò le chiavi del potere sulla Magna Graecia ai discendenti di Milone“. Però dopo questa considerazione conclude: “Una piccola rivalsa sulla storia? Pare proprio di no, meglio leggerla come una nuova possibilità di unire le forze di bellezza e di cultura dell’intera Magna Grecia, ponendo così le basi per un autentico rilancio di questi luoghi pervasi di storia e di identità“.
E’ tutto già deciso ?
Entra nel dettaglio Gaetano Megna su il Corriere della Calabria del 15-07-2023, nell’articolo:
Parchi di Sibari e Crotone, l’accorpamento solo una questione di tempo.
Non c’è ancora l’atto ufficiale per la nascita del nuovo parco archeologico che si chiamerà “Parchi di Sibari e Crotone”, ma è previsto dal “Regolamento concernente modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della Cultura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n.169”, Reolamento che però non è stato ancora approvato e reso operativo.
Si tratta di una bozza di cinque pagine che include come detto anche altri uffici del MIC. “Gli istituti previsti in questo elenco (secondo livello) sono 46 e quello che contempla i Parchi archeologici di Sibari e Crotone è posto al 44^ posto, quasi alla fine. Sembra proprio che una manina lo abbia inserito all’ultimo minuto magari con lo scopo di volerlo fare passare inosservato“.
Sino a quando la bozza non sarà approvata e le modifiche al regolamento non diventeranno norma, l’istituto previsto non diventerà operativo. E’, comunque, solo una questione di tempi, perché il capo gabinetto del Ministero della cultura, Francesco Gilioli, ha recentemente scritto una lettera al direttore generale dell’organizzazione del ministero, Marina Giuseppone, per informarla delle modifiche introdotte dalla bozza.
“Su questa vicenda a Crotone si è aperta una forte polemica, perché la scelta della gestione di questo nuovo istituto è stata attribuita a Sibari e non alla città pitagorica che, sulla carta, avrebbe una maggiore quantità di beni. Dovrebbe, quindi, avere un peso specifico maggiore. Una polemica simile era scoppiata quando era stata costituita la Soprintendenza Crotone-Catanzaro, con sede istituzionale a Crotone. Una polemica rilevatasi, poi, sterile perché il soggetto che è stato scelto per dirigerla, Stefania Argenti, se ne sta a Cosenza. Viene anche il dubbio che alla fine la Soprintendenza Crotone-Catanzaro sarà alla fine cancellata.
Nessuno è in grado di comprendere queste scelte. Tornando alla vicenda del nuovo istituto, voci che non trovano conferme ufficiali, dicono che la nomina del responsabile del nuovo istituto, Filippo Demma, sia di derivazione politica. Non si tratta di un dirigente di ruolo, come non di ruolo è anche Argenti. Si tratterebbe di dirigenti scelti dall’ex ministro Dario Franceschini, che ancora può contare sulla fedeltà di dirigenti ministeriali di grande peso, da lui scelti e ancora non sostituiti dall’attuale ministro. I vertici sono quelli nominati da Franceschini e a lui farebbero riferimento. La scelta di Demma, comunque, sarebbe stata effettuata da Massimo Osanna che, secondo voci romane, lo considererebbe “il suo pupillo”. Si dice, comunque, che Osanna sia destinato ad un posto di prestigio all’estero. Prima di andare nella nuova sede vorrebbe, quindi, assegnare a Demma l’incarico di gestire il nuovo super parco, che si andrebbe ad aggiungere a quello di direttore di Parco di Sibari e di direttore regionale dei musei e. Questo “super parco”, appena diventerà operativo, includerà tutti i beni che vanno da Amendolara alla provincia di Catanzaro.
Un istituto potente con risorse finanziarie elevate. Tra le risorse ci saranno anche quelli assegnati alla competenza del ministero per Antica Kroton. Probabilmente il cattivo impegno delle risorse di Antica Kroton potrebbe avere convinto il ministero a dare vita al nuovo istituto dei Parchi di Sibari e Crotone. Se quei fondi avessero avuto una diversa gestione, il Parco archeologico di Crotone, dove sono previsti gli investimenti, sarebbe diventato il più grande della Calabria e ora il nuovo istituto avrebbe avuto come sede la città pitagorica. La montagna, invece, ha partorito un topolino e in prospettiva non c’è fiducia sul rilancio del Parco archeologico di Crotone. D’altra parte al posto di potenziare gli scavi si punta a costruire una strada ciclabile e pedonale con vista sul mare.”
L’intervento del Comune di Crotone
In risposta il Sindaco Voce, invia una nota di protesta al Ministro, diffusa anche sulla Pagina FB dell’amministrazione comunale.
Al Ministro della Cultura
dott. Gennaro Sangiuliano
Le scrivo a nome di tutta la Città di Crotone che rappresento e le manifesto anche l’espressione condivisa dal Consiglio Comunale con apposito provvedimento deliberativo, approvato all’unanimità.
L’Heraion Lacinio, tutelato e valorizzato dal Parco Archeologico e dal Museo nazionale di Capo Colonna oltre che dal Museo Archeologico Nazionale di Crotone, è una testimonianza concreta della Antica Kroton, una delle più grandi città Achee della Magna Grecia.
Il Parco di Capo Colonna e i Musei non possono e non debbone essere accorpati al Parco di Sibari che rappresentata una realtà distante oltre 100 km e, seppur di analoga origine, che si presenta con forme, storia e tradizioni diverse.
Sono criteri oggettivi di natura culturale e storica che non possono essere ignorati sulla base esclusiva di una mera gestione aziendalistica.
Ed è in questa direzione, cioè la crescita e lo sviluppo del Parco Archeologico di Capo Colonna e dei Musei, che l’amministrazione con le strutture periferiche del Mic e con la Regione, sta investendo con una concreta progettualità nell’ambito del percorso di Antica Kroton.
Inoltre sembra prospettarsi che all’accorpamento del Parco di Capo Colonna a quello di Sibari potrebbe seguire la soppressione della Soprintendenza ABAP di Catanzaro e Crotone con sede a Crotone, recentemente istituita.
Anche questa prospettiva costituirebbe nocumento rispetto a quanto espresso precedentemente.
Scenari positivi, viceversa, potrebbero realizzarsi con il conferimento dell’autonomia, pienamente crotonese, per il Parco e i Musei e le strutture già annesse come la Fortezza di Le Castella, anche in considerazione degli sforzi di natura finanziaria e progettuale che attualmente sono in itinere.
La nostra non è una sterile battaglia di campanile ma oltre alle ragioni già precedentemente evidenziate sono anche i numeri che supportano la nostra richiesta.
Il Sindaco
Ing. Vincenzo Voce
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Qualche giorno dopo si registra anche il “no” dell’assessore alla Cultura del Comune di Crotone, Nicola
Corigliano: Parco accorpato a Sibari? «Scelta irragionevole», in una intervista alla Gazzetta del Sud del 20-07-2023
L’istituzione di un istituto autonomo che unisca i parchi archeologici di Sibari e Crotone è una soluzione «non funzionale al reale soddisfacimento delle esigenze e aspettative del territorio». «L’autonomia speciale – premette – è una buona soluzione ma a patto che sia un’autonomia da non condividere». Per il titolare della delega alla Cultura della Giunta Voce, «gestire due parchi può implicare, delle ripercussioni negative sul piano dei risultati, in primis dell’efficacia dell’azione amministrativa». «Tanto più trattandosi di parchi, quelli di Sibari e Crotone, distanti l’uno dall’altro oltre 100 km, mal collegati tra loro e che necessitano di particolari attenzioni. Una tale scelta organizzativa finirebbe per svilire la ratio stessa della scelta dell’autonomia speciale che risponde appunto all’esigenza di rendere quanto più flessibili e dinamiche le gestioni dei musei». Di contro Corigliano sostiene che «una spinta propulsiva», per il sito archeologico di Crotone, «può venire proprio dal museo che può divenire tassello essenziale».
«Un museo ad autonomia speciale pienamente crotonese è però contraria per logica e ragionevolezza alla paventata soppressione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone. Una soppressione che si ipotizza in un momento in cui si sta attuando il programma Antica Kroton».
La mozione in Consiglio Regionale
Giunge notizia che l’autonomia speciale del Parco Archeologico di Capocolonna approda in Consiglio Regionale nella seduta del 25-07-2023 (conultabile nel sito web del Consiglio Regionale, od in copia nella BDK).
I consiglieri regionali Antonello Talerico (Forza Italia) e Antonio Lo Schiavo (Gruppo Misto), hanno infatti depositato una mozione che riguarda l’autonomia speciale del Museo Archeologico Nazionale di Crotone e Parco Archeologico di Capo Colonna, che verrà portata in votazione al prossimo Consiglio Regionale del prossimo 25 luglio.
Talerico e Lo Schiavo, evidenziano la grande importanza ed interesse archeologico che rivestono i Musei di Crotone e Capo Colonna, con l’annesso Parco Archeologico presenti nell’area della Magna Graecia, rappresentando inoltre che le attività di gestione, valorizzazione, comunicazione e promozione degli stessi sono fortemente connesse alla programmazione delle attività di competenza della Direzione regionale Musei Calabria, organo periferico del ministero della Cultura che opera sul territorio regionale con l’obiettivo di valorizzare e rendere fruibili i musei, i monumenti e i parchi archeologici statali. I due consiglieri regionali hanno richiamato l’atto deliberativo approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale della città di Crotone, col quale si manifesta la necessità di rilanciare i musei ed il Parco archeologico pitagorici attraverso un istituto autonomo direttamente rispondente alle esigenze di valorizzazione dei siti.
I consiglieri Talerico e Lo Schiavo chiedono quindi alla Giunta regionale di rendersi promotrice presso la Direzione museale Regionale, e quindi presso il Ministero competente, della richiesta di assegnazione di autonomia speciale al Museo archeologico nazionale di Crotone ed al Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna, ai sensi dell’articolo 14, comma 2, del decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106.
Estratto dal Resoconto del Consiglio Regionale del 25/07/2023
16:15 Il Presidente inserisce il nono punto all’ordine del giorno:
Mozione n. 60/12^ di iniziativa dei Consiglieri A. LO SCHIAVO, A. TALERICO recante: ‘Sull’autonomia speciale al Museo Archeologico Nazionale di Crotone ed al Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Legge 29 luglio 2014, n. 106).’
Il consigliere LO SCHIAVO Antonio Maria (Misto) illustra la Mozione.
16:20 Interviene il consigliere TALERICO Antonello (Misto)
16:24 Interviene il consigliere AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque Stelle)
16:25 Il Presidente pone ai voti la Mozione.
Il Consiglio approva.
Video registrazione: https://www.youtube.com/watch?v=-LZOJjsn_-s&t=11115s