Mibact Soprintendenza SABAP Catanzaro-Crotone

Si torna a parlare della collocazione della sede legale della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone. A riaprire il tema, a più di cinque anni dalla decisione del Ministero della Cultura che ha collocato nella città pitagorica l’ufficio principale della Soprintendenza, è stato il Tar del Lazio.

I giudici del Tar, riprendendo le fila del ricorso proposto nel 2020 dalla Provincia di Catanzaro, hanno infatti richiesto al Ministero un approfondimento documentale per comprendere le ragioni della decisione. Il Tar ha ritenuto che “alla luce del tempo decorso, sia opportuno e necessario, ai fini del decidere, acquisire da parte dell’Amministrazione intimata notizie aggiornate e documentati chiarimenti sulla eventuale attribuzione della predetta sede a Catanzaro in luogo di Crotone“, imponendo al ministero di depositare l’aggiornamento della procedura entro sessanta giorni, dopodiché si procederà alla decisione nel merito del ricorso. Prossima udienza, il 10 ottobre.

Occorre riavvolgere il nastro della memoria per fare chiarezza sulla vicenda: il decreto ministeriale 21 del 2020 aveva individuato proprio in Crotone la sede principale della Sabap. Una scelta che fu contestata a più livelli, configurandosi, secondo la fazione catanzarese, come l’ennesimo scippo alla città capoluogo di regione. All’epoca, alla guida del Ministero c’era il dem Dario Franceschini, mentre tra gli scranni della maggioranza in Senato sedeva l’allora senatrice e archeologa crotonese del M5S, Margherita Corrado. Quest’ultima, assieme alla collega di partito e deputata Elisabetta Barbuto, aveva commentato aspramente la decisione del Comune di Catanzaro di ricorrere al Tar contro il decreto ministeriale.

Ma con un’articolata sentenza depositata il 14 ottobre del 2022 il Consiglio di Stato aveva dichiarato inammissibile il ricorso promosso dalla Provincia di Catanzaro ed infondato il ricorso promosso dal Comune di Catanzaro, che sanciva definitivamente la legittimità della scelta ministeriale di individuare Crotone quale sede della neoistituita Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone. «Il Consiglio di Stato – riferiva il Comune di Crotone in una nota – aveva infatti dichiarato inammissibile il ricorso promosso dalla Provincia di Catanzaro ed infondato il ricorso promosso dal Comune di Catanzaro. Ciascuno dei motivi di ricorso promossi dal Comune di Catanzaro, essenzialmente attinenti ad una patita illegittimità di non individuare il capoluogo di Regione quale necessitata sede della soprintendenza, non ha colto nel segno ed ha al contrario confermato il principio fatto valere dal Comune di Crotone secondo cui la scelta ministeriale risultava pienamente legittima».

Sulla questione si sono espressi i Consiglieri Comunali di Crotone, Gruppo Liberi e Forti, Salvatore Riga e
Anna Maria Cantafora con il seguente Comunicato Stampa.

Collocazione della sede principale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) a Crotone – Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio

Apprendiamo con stupore che i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio abbiano aperto a distanza di cinque anni un nuovo contenzioso, intrapreso questa volta solo dalla Provincia di Catanzaro, per la scelta della collocazione della sede principale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) a Crotone, come stabilito con il Decreto Ministeriale n. 21 del 28 gennaio 2020, anziché nel capoluogo di regione, Catanzaro. La causa precedente sempre con la stessa motivazione, intentata dal Comune di Catanzaro, ha visto il Comune soccombere con sentenza del Consiglio di Stato, in quanto le decisioni dello Stato, in questo caso il MIC (Ministero della Cultura), in merito alle sedi dei propri organi (in questo caso la SABAP), non sono soggette a parere degli Enti Locali.

La decisione del TAR Lazio non potrà non tener conto della precedente e definitiva sentenza del Consiglio di Stato. Noi crotonesi, ci appelliamo al Ministro Alessandro Giuli, alla Provincia di Crotone e al Comune di Crotone affinché si oppongano con fermezza a questo nuovo ricorso. Non ci basta sentir dire: “con tutta sincerità non so perché insistono”. Ma la Provincia di Catanzaro su cosa vuol fare leva?

Forse sull’argomento che la CoRePaCu (Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale), che deve risiedere nel capoluogo di regione, sia stata incardinata alla Soprintendenza rendendo quindi Catanzaro la sede appropriata? Questa scelta solleverebbe numerosi interrogativi, soprattutto per chi è consapevole dell’importanza storica e archeologica di Crotone, che è stata una delle principali colonie greche della Magna Grecia, che ospita siti archeologici di inestimabile valore, e che è da sempre oggetto di scavi e scoperte significative a testimonianza della sua centralità nel panorama storico e culturale del Mediterraneo antico. Un trasferimento della sede principale della SABAP a Catanzaro potrebbe essere interpretato come un ulteriore passo verso la marginalizzazione di Crotone e dei suoi straordinari tesori archeologici.

Questa situazione non è nuova. Negli ultimi anni, la città di Crotone ha dovuto fare i conti con un continuo disinteresse da parte delle istituzioni centrali, che spesso sembrano ignorare la sua valenza storica e culturale (vedasi accorpamento parco Archeologico di Crotone con quello di Sibari con sede a Cassano allo Ionio; vedasi la mancata apertura dell’Archivio di Stato; ).

La presenza della Soprintendenza a Crotone può contribuire a una migliore conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico della città . È fondamentale che il governo regionale e centrale riflettano sul valore che Crotone rappresenta non solo per la Calabria ma per l’intera cultura mediterranea. Le decisioni politiche e amministrative non devono fare il gioco della marginalizzazione di un luogo che ha dato molto alla storia e che merita di essere tutelato e rispettato come una perla d’Italia. Non vogliamo fare una “guerra dei campanili” ma non vogliamo che un contenzioso minacci la valorizzazione di Crotone.