(Gazzetta del Sud del 04-03-2000)
Ritornare alle radici della cultura occidentale, riscoprendo la civiltà della Magna Grecia, in particolare il pensiero di Pitagora. Realizzare in città la Casa della Cultura Mediterranea, versione contemporanea delle antiche scuole crotoniati, strumento di elaborazione di una nuova cultura integrata che coniughi l’antico e il moderno.
Questo è il messaggio del convegno scientifico dall’accattivante titolo “Da Pitagora a Bill Gates”, svoltosi al Bastione Toledo, moderato da Nadia Guareschi. Dopo un breve saluto del vicepresidente della Provincia Enzo Sculco, che ha sottolineato l’attenzione dell’Amministrazione Provinciale sui temi culturali, l’assessore provinciale alla cultura Silvano Cavarretta ha tenuto la relazione introduttiva. Cavarretta ha illustrato le caratteristiche fondamentali del progetto di istituire a Crotone la Casa della Cultura Mediterranea, definita il luogo di incontro e di dialogo dove sia possibile creare un nuovo sapere, che, partendo dalla tradizione scientifica della Magna Grecia, elabori una concezione armonica dell’uomo e della natura.
L’assessore ha annunciato altre iniziative culturali dedicate alla tradizione magnogreca.
Vincenzo Cappelletti, presidente del comitato scientifico dell’Istituto Internazionale di Epistemologia “Magna Grecia” e dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha tenuto una brillante relazione dedicata al pensiero di Pitagora, mettendone in evidenza la grande originalità e le importanti conseguenze per tutta la cultura occidentale. Cappelletti ha rilevato che il pensiero di Pitagora è stato frainteso sin dall’Antichità, a cominciare da Aristotele: «Ma – ha osservato – le sue scoperte fondamentali dei concetti del numero, del cosmo, dell’unità e della molteplicità, sono alla base della rivoluzione scientifica del Rinascimento e persino della cultura informatica odierna». Il professore ha compiuto una ricognizione del’intero pensiero occidentale, osservando che il pitagorismo è l’antecedente logico della filosofia di Socrate e di Platone, e che rappresenta una delle grandi fonti di tutta la successiva cultura europea.
Giovanna De Sensi Sestito, direttrice del Dipartimento di Storia dell’Università della Calabria si è soffermata nella sua relazione sul mito greco, visto come una forma di trasmissione della cultura e di elaborazione di concetti per l’interpretazione della realtà. La studiosa ha poi illustrato il mito della fondazione dell’antica Kroton, paragonandolo con i miti riguardanti altre località, e stabilendo una relazione con il culto di Apollo, divinità della guarigione e della divinazione. Giovanna De Sensi Sestito ha concluso il suo intervento con la constatazione che la grande importanza attribuita a Crotone dalle fonti antiche ne fa la sede ideale di una grande istituzione culturale.
Dopo le relazioni vi sono stati brevi interventi dell’assessore comunale alla cultura Domenico Forciniti e del Provveditore agli Studi Giovanni Garreffa, che hanno dato la loro adesione a tutte le future iniziative e al progetto culturale della Casa della Cultura Mediterranea.
I lavori sono stati conclusi da Mario Giancotti, vicepresidente dell’Istituto Internazionale di Epistemologia, che, citando Ciampi e Prodi, ha sottolineato l’importanza del Mediterraneo per l’Europa. Giancotti ha invitato a prendere coscienza che l’odierna globalizzazione rende necessario il ritorno alla grande tradizione culturale della Magna Grecia.
g. g.
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Da Filolao a Internet: la sfida culturale
Studiosi e cattedratici al convegno sulla valorizzazione delle testimonianze antiche
(Gazzetta del Sud del 05-04-2000)
“Valorizzazione e fruizione delle testimonianze antiche, per l’accrescimento del sapere, per la riscoperta del territorio, e lo sviluppo del turismo culturale”. Coincidono alla perfezione, titolo e conclusioni del convegno svoltosi al Bastione Toledo, su iniziativa dell’assessorato alla Cultura della Provincia e moderato da Mario Giancotti, vicepresidente dell’Istituto internazionale di epistemologia “La Magna Grecia”. Gli intervenuti hanno sottolineato la necessità della riscoperta e salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale del territorio crotonese, per un nuovo sviluppo economico incentrato sullo sfruttamento delle risorse culturali.
L’assessore provinciale alla cultura Silvano Cavarretta, nell’introdurre i lavori, ha posto l’accento sulla necessità di realizzare una nuova politica dei beni culturali, evitando gli errori del passato. «Occorre – ha osservato – favorire la nascita di un turismo legato alla cultura, quindi non più legato alla stagione estiva. Per riscoprire il territorio e valorizzare le risorse è necessaria una nuova campagna di scavi, finanziata da università e da grandi fondazioni straniere». Cavarretta ha aggiunto che tra le iniziative allo studio vi sono il recupero del quartiere settentrionale dell’antica Kroton e la redazione di una carta archeologica del territorio provinciale.
L’archeologo Domenico Marino nella sua relazione ha effettuato una ricognizione storico-archeologica del territorio crotonese, descrivendo tutte le fasi degli insediamenti umani dal periodo neolitico al XV secolo della nostra era. «Nel nostro territorio – ha spiegato – i primi insediamenti risalgono al VI millennio a.C. con presenze successive di stirpi enotrie, minoiche, micenee. Dal VIII sec.a.C. vi è la presenza greca, che realizza una fusione di elementi diversi. Nel IV-III secolo a.C. popolazioni italiche ellenizzate conquistano la greca Kroton. In seguito Roma attua una ristrutturazione del territorio con una nuova organizzazione». Lo studioso ha passato in rassegna i resti archeologici del passato, lamentando la scomparsa di numerose testimonianze.
Domenico Forciniti, assessore comunale alla cultura, ha svolto una riflessione sospesa tra passato e presente. «Bisogna – ha osservato – dare la giusta attenzione alle risorse culturali. Mi auguro che da questo convegno parta un grido di allarme per suscitare attenzione verso questa città, per uscire dall’enpasse».
Dopo un breve saluto di Lino Fazio, presidente della Turismo S.c.p.a., e di Farhid, rappresentante degli extracomunitari della provincia, il professor Saverio Avveduto, presidente onorario dell’Istituto internazionale di epistemologia “La Magna Grecia” ha tenuto una brillante relazione in cui ha analizzato alcune tappe del pensiero occidentale. «In queste terre – ha spiegato – grazie a Filolao sono nati i concetti di individuo e di democrazia. Con Parmenide di Elea è nato il concetto di assoluto, di Dio. Qui è nato il primo centro culturale della storia». Avveduto ha esposto il concetto di “glocalizzazione”, sintesi di globalizzazione e di localizzazione, insistendo sulla necessità di attrezzarsi al nuovo mondo della tecnologia informatica. « Internet – ha osservato – rappresenta un potenziale esplosivo, una sfida, una possibilità di rivalutazione dell’individuo. E’ necessario realizzare a Crotone qualcosa di simile ai “think-tank”americani, grandi istituzioni culturali che hanno elaborato il pensiero moderno».
g. g.