Articolo di Giuseppe Celsi per GAK-ARS.

Il Ministero della cultura greca ha divulgato in un comunicato stampa i principali risultati della campagna di scavi 2024 presso Trapexà (Τραπεζά), un sito archeologico ritenuto essere l’antica Rypes (Ρύπες).

La notizia è molto interessante poichè Rhypes (Ρύπες) in età arcaica era una città dell’Acaia (Αχαΐας) che partecipò alla colonizzazione greca dell’italia meridionale: precisamente, secondo la tradizione storico-letteraria è la patria di Miscello, ecista di Crotone in Magna Grecia (Κρότωνα στην μεγάλη Ελλάδα).

Che la città di provenienza di Miscello fosse Ripe (Ἐκ Ῥυπῶν) nell’Achāia viene riportato solo da Hippys di Reggio, uno storico greco antico (V sec. a.C.) cui è stata attribuita l’opera Ktísis Italías (“Fondazioni d’Italia”), e poi menzionata da Diodoro Siculo (I° sec. a.C.) in Biblioteca Storica VIII.17.1 e.
Le informazioni geografiche-storico-archeologiche su Rhypes ed il territorio dell’Achaia, anche il relazione a quello dell’Argolide, sono riportate nell’articolo dedicato “Ripe (Rhypes), gli Achei e l’Achaia“.

Le fonti antiche indicano Rhypes come una polis dell’antica Achāia, posta 60 stadi (10,6 km) a ovest di Aegium (Αίγιο) esistente già in età micenea; ricerca archeologiche iniziate dal 1920 identificano Rhypes su un altopiano naturale sovrastante l’abitato moderno di Trapezà (una frazione di Diakopto nella regione dell’Acaia-Grecia posta 4 km a sud-est di Diakopto, e a circa 20 km a sud-est dalla cittadina di Aigion, ad un’altezza di 451 m sul livello del mare, poco lontano dalla costa del Golfo di Corinto (circa 1 km).


Il comunicato stampa

Il testo originale è disponibile a questo indirizzo: https://www.culture.gov.gr/el/Information/SitePages/view.aspx?nID=5191 (qui in copia d’archivio).

Di seguito ne proponiamo il testo tradotto, con annotazioni.

Ministero della Cultura: Risultati delle ricerche archeologiche a Trapeza di Egion – le antiche Rype

All’inizio di ottobre si è conclusa la campagna di ricerca archeologica sistematica di quest’anno sulla piattaforma di Trapeza (per informazioni sugli scavi precedenti consultare la sezione Ripe, storia, posizione e scavi archeologici dell’articolo “Ripe (Rhypes), gli Achei e l’Achaia“).

La ricerca di quest’anno si è concentrata principalmente sull’indagine dell’edificio Γ, situato a sud-est del terrazzamento dei templi, che apparteneva alla sfera pubblica delle funzioni della città. L’edificio era coperto dai crolli della sua parte superiore, costituiti da blocchi di pietra calcarea e conglomerati rocciosi.

Dopo la documentazione, numerazione e rimozione, è stato completamente rivelato il basamento del lato lungo principale meridionale, con lo stilobate, lungo 16,80 m. I collegamenti a forma di H e Z nel basamento e gli elementi della parte superiore indicano una datazione anteriore al 300 a.C. Su questa facciata si ricostruiscono semicolonne corinzie. Sopra di esse correva un fregio ininterrotto con una fascia dell’architrave a forma di becco d’uccello dorico. Il diametro delle semicolonne e l’altezza complessiva della colonna danno come risultato una colonna corinzia con le proporzioni più basse di tutti i tempi. Le basi delle semicolonne, di forma sigmoide, sono di tipo peloponnesiaco, come quelle presenti nel tempio di Apollo a Bassae.

I dati archeologici finora emersi ricostruiscono una facciata monumentale alta tre metri. Gli spazi tra le colonne composite erano riempiti con lastre verticali – pannelli di marmo. Il capitello corinzio presenta un piccolo kyma ionico sotto le foglie di acanto, oltre a venti foglie stilizzate di acanto sulla semicirconferenza del cestello, un fatto che permette confronti con i primi esempi, come quello del capitello corinzio nel tempio di Apollo a Bassae 1. Inoltre, rappresenta la più antica composizione corinzia completa conosciuta all’interno di un monumento, mentre per la prima volta è associato direttamente a un uso funerario, come esattamente riportato nel riferimento aneddotico di Vitruvio.

Nei blocchi di pietra del crollo sono inclusi anche elementi architettonici che non provengono dall’edificio corinzio. Si tratta principalmente di elementi di un unico fregio ionico, con architrave e una combinazione di fregio e dentelli, frammenti di colonne, pietre di frontone e un capitello ionico unito a semicolonne integrate in blocchi complessi. Essi provengono da un edificio che verrà ricercato molto vicino al monumento sotto indagine.

La ricerca condotta finora sull’edificio Γ ne consente il riconoscimento dello stesso come Heroon2 della città antica.

Infatto, al disotto delle parti crollato della sua facciata, sono stati trovati, caduti dalla loro posizione originaria, un leone di marmo in posizione accovacciata, più piccolo delle dimensioni naturali, con la sua base, un secondo leone più grande con una parte della sua base anch’esso in posizione accovacciata, con dettagli anatomici e criniera in leggero rilievo, una testa di un leone di marmo più piccolo con la sua criniera, così come la parte superiore di una grande stele funeraria in marmo raffigurante una figura maschile giovane. Tutte le sculture sono scolpite in marmo pentelico. I leoni erano collocati su basi di pietra separate.

All’interno del monumento, in una fase d’uso successiva, sono state trovate e studiate sepolture intatte in tombe a cassa e un sarcofago, che hanno restituito preziosi corredi funerari di particolare valore artistico. Tra questi, un paio di orecchini d’oro con teste di leone sulla loro sommità, un orecchino solido raffigurante un Eros alato nudo con uno scettro nella mano destra e una corona nella sinistra, una collana d’oro con le estremità che terminano in busti solidi di leoni, un anello d’oro, una danake d’oro, un obolo di Caronte con una tartaruga sul recto, due bottoni di ferro rivestiti di tessuto e uno strigile di ferro. I corredi funerari delle tombe all’interno dell’edificio testimoniano la ricchezza e l’elevata posizione sociale dei loro occupanti.

Un piccolo scavo esplorativo al di sotto e all’esterno della facciata del monumento ha restituito resti architettonici e ceramiche risalenti all’VIII secolo a.C.

La ricerca dell’Heroon continuerà dopo l’approvazione del nuovo programma quinquennale di scavi.

La ricerca sistematica a Trapeza di Egion – antica Rypes è diretta dal Dr. Andreas G. Vordos dell’Eforato delle Antichità dell’Acaia. La ricerca è finanziata dalla Fondazione A. G. Leventis e sostenuta dalla Olympia Odos S.A.

In sintesi:

L’edificio Γ si è rivelato essere un monumento funerario di grande importanza storica, decorato con straordinarie sculture e oggetti d’oro che testimoniano il prestigio della città di Rype durante il periodo classico. I ritrovamenti offrono preziose informazioni sulle pratiche funerarie e sull’architettura monumentale dell’epoca.

Galleria fotografica

Note

  1. Si tratta del Tempio di Apollo Epicurio che si trova nella municipalità di Ichaliaunità periferica della Messenia[]
  2. l’Heroon è un santuario monumentale ornato da ricche e raffinate suppellettili ed eretto per un eroe, come ecisti, principi, re, personaggi che, eroizzati dopo la morte, diventavano motivo di unione per la comunità che erigeva il monumento. Rif. https://it.wikipedia.org/wiki/Heroon[]