Fonte: Comunicato Stampa M.A.N. Crotone
Martedì 11 ottobre, a Milano i musei archeologici nazionali di Crotone e Capo Colonna sono stati premiati alla Smau per capacità di innovazione. SMAU è la principale fiera italiana dedicata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione la cui prima edizione si è tenuta nel 1964.
Il premio è un riconoscimento al progetto pilota “Kroton Lab”, realizzato dalla società di consulenza Naos Lab s.r.l. per far dialogare cultura e innovazione. Un progetto basato su tecnologie 3D, app, realtà virtuale applicate alla valorizzazione e comunicazione dei beni culturali per integrare la visita di tipo tradizionale, migliorandone la fruizione e l’accessibilità.
Finanziato con fondi POR FESR 2014-2020 (Promozione della ricerca e dell’innovazione), esso consiste in app per la realtà virtuale che offrono ai visitatori percorsi conoscitivi con diversi livelli di apprendimento ed una migliore accessibilità, oltre ad una ricostruzione virtuale del promontorio lacinio nel suo sviluppo temporale.
La flessibilità del sistema, unito al rigore scientifico dei contenuti, contribuisce quindi a rendere i musei di Crotone, afferenti alla Direzione Regionale Musei Calabria, più aperti ed inclusivi.
Scheda descrittiva dal sito SMAU: “Il Museo Archeologico Nazionale di Crotone guarda al futuro”
Gregorio Aversa, Direzione Regionale Musei di Calabria: “Con le tecnologie digitali per la valorizzazione dei beni e dei reperti del Museo si aprono nuove opportunità di raggiungere e affascinare pubblici di tutte le età”. Settore: Beni Culturali – Area tematica: ICT & digital
L’ente
Il Museo Archeologico Nazionale di Crotone è tra i più importanti della Calabria. Propone un percorso espositivo secondo un criterio cronologico, alla scoperta delle principali tappe storiche dell’antica città greca di Kroton, a partire dai rapporti con le comunità indigene preesistenti al momento della fondazione (seconda metà dell’VIII secolo a.C.), attraverso la storia dei suoi atleti, medici e filosofi, fino alla tarda antichità.
Il Parco, che occupa la punta più orientale del promontorio di Capo Colonna, comprende il Museo archeologico nazionale di Capo Colonna e l’area archeologica dell’antico santuario dedicato ad Hera Lacinia, con i resti dell’unica colonna superstite del tempio di ordine dorico del V sec. a.C., circoscritta dalle mura di età romana, una zona boschiva e a macchia mediterranea, simbolo del bosco sacro a Hera. Il museo, inaugurato il 29 luglio 2006, accoglie i rinvenimenti effettuati nell’area del santuario e propone un percorso espositivo delle principali classi ceramiche, oggetti di uso comune e reperti provenienti dai fondali della costa crotonese.
I due poli museali, il primo nel centro storico di Crotone e il secondo a circa 12 km, affacciato sul mare, hanno avuto per anni una funzione conservativa e di studio, ma oggi, con le nuove tecnologie, rappresentano una grande sfida espositiva, per comunicare un patrimonio storico, archeologico, artistico diffuso sul territorio e sott’acqua a una utenza di oltre 20.000 persone all’anno.
L’idea in breve
Il Museo archeologico Nazionale di Crotone e il Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna, adottando l’idea della Naos Lab, hanno innovato la fruizione delle proprie collezioni museali con l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi dedicati agli ambienti museali. A partire dall’utilizzo della Piattaforma Atlas-Atlante del sapere, è nato il progetto Kroton Lab. Sono stati digitalizzati e catalogati i reperti delle collezioni museali, tramite tale piattaforma, poi sono stati realizzati diversi percorsi di visita, i cui contenuti cambiano in base alla profilazione dell’utente, fruibili attraverso un’app mobile, un applicativo per tavolo interattivo e uno in realtà aumentata.
Una collaborazione feconda tra passato e futuro
La società NAOS Lab, fondata nel 2001 e specializzata in consulenza e sviluppo software, nel tempo si è evoluta in un laboratorio di idee operativo e creativo. Nel 2010 iniziano le collaborazioni con le Università per progetti di ricerca sulla valorizzazione e fruizione dei Beni culturali. Negli stessi anni inizia il lavoro sulla realizzazione di una piattaforma per i Beni Culturali, che ha preso il nome di Atlas-Atlante del Sapere. Dal 2019 nasce la collaborazione con i musei archeologici nazionali di Crotone e Capo Colonna, grazie al progetto Kroton Lab (nato da fondi POR FESR-FSE CALABRIA 2014-2020 ASSE I – PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE, Obiettivo specifico 1.3 “PROMOZIONE DI NUOVI MERCATI PER L’INNOVAZIONE” Azione 1.3.2, “SOSTEGNO ALLA GENERAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE A SPECIFICI PROBLEMI DI RILEVANZA SOCIALE, ANCHE ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI AMBIENTI DI INNOVAZIONE APERTA COME I LIVING LABS”). La catalogazione e digitalizzazione dei reperti museali, il rilievo del parco e la sua ricostruzione virtuale, le tecnologie 3D, i video, le app per la realtà virtuale offrono ai visitatori numerosi percorsi conoscitivi, diversi livelli di apprendimento, una migliore accessibilità per persone con disabilità sensoriale e svariate modalità di approccio a un patrimonio così importante.
Tanti percorsi per pubblici diversi
Le risorse museali sono inquadrate nel tempo e raccontano la storia di Crotone e del santuario della dea Hera Lacinia presso Capo Colonna.
I reperti riportano gli spazi in cui sono stati ritrovati, le relazioni spaziali tra la città e il mare, e i viaggi verso e da terre lontane. Uno stesso reperto si colloca nel tempo e nello spazio, si racconta in diverse lingue e per tre pubblici diversi: gli adulti, gli specialisti, i bambini.
Ancora, le schede e i racconti sono lette e recitate da attrici e attori, o diventano reperti manipolabili, per un percorso tattile. Potenzialmente ogni persona che visita il museo può scegliere un percorso personale, da godere in presenza, nelle sale del museo, all’aperto o sott’acqua, fruibile con le tecnologie digitali, anche in remoto e online.
Benefici
La flessibilità del sistema, l’integrazione tra reale e virtuale, una piena accessibilità, unite al rigore scientifico dei sistemi di catalogazione e di studio dei reperti, rendono l’innovazione sperimentata a Crotone molto interessante. Il progetto è stato messo a punto negli scorsi anni e affronta ora la prova del pubblico, ma ci sono tutte le premesse perché possa soddisfare tanti visitatori e seguirne la crescita. Un altro punto di forza di Atlas è anche la riproducibilità tecnica e le potenzialità di sviluppo, per intercettare nuovi pubblici e nuove esigenze espositive.