Il 22 e 23 marzo apre al pubblico il prezioso reperto romano all’interno del Parco archeologico di Capocolonna, tolta per l’occasione la copertura che garantisce la tutela dell’opera che caratterizza un balneum di epoca romana.

Il “Mosaico dei delfini” torna a vedere la luce. Il prezioso sito, che rientra nel Parco archeologico di Capocolonna, rappresenta il ‘pezzo pregiato’ del percorso studiato per le Giornate Fai di primavera, in programma sabato 22 e domenica 23 marzo, organizzate dalla delegazione Fai di Crotone e Santa Severina. Con il patrocinio del Comune di Crotone, in collaborazione con i Parchi archeologici di Crotone e Sibari, la delegazione ha organizzato visite guidate e laboratori didattici di restauro che sveleranno al pubblico i preziosi mosaici dell’abitato romano. Una festa all’insegna della cultura e dell’archeologia.

L’area archeologica, che conserva i resti del Santuario di Hera Lacinia e di un abitato di età romana, accoglierà i visitatori con visite guidate tenute da giovani “apprendisti ciceroni” del liceo scientifico Filolao di Crotone, formati per l’evento dal personale tecnico-scientifico del Parco.

Prevista l’apertura al pubblico dell’area dell’abitato romano e, per la prima volta, la visita degli ambienti del balneum che conserva nel calidarium (nelle terme romane era l’ambiente destinato ai bagni caldi) il prezioso “Mosaico dei delfini”.

Le visite al mosaico dei delfini si svolgeranno:
sabato 22 marzo, dalle 9.30 alle 12 mentre dalle 15.30 (solo per iscritti Fai, con possibilità di iscriversi in loco) alla presenza dell’archeologo;
domenica 23 marzo la visita, aperta a tutti, si svolgerà dalle 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.

Elenco completo dei luoghi aperti in CALABRIA e modalità di partecipazione all’evento su: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=CALABRIA

Il mosaico dei delfini

Magistralmente decorato con figure geometriche e da quattro delfini, il mosaico reca una iscrizione latina in cui si ricordano i magistrati che edificarono le terme. “Scoperto nel 1910 da Paolo Orsi, il meraviglioso ma fragile mosaico verrà restituito alla collettività grazie a un intervento di manutenzione straordinaria in corso – dichiara il direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma – che è parte di un più ampio progetto di ricerca e valorizzazione del sito. A breve lo presenteremo al pubblico insieme all’esecutivo in corso di verifica per la realizzazione delle opere di restauro e la valorizzazione del Santuario. È particolarmente significativo che, grazie all’azione coordinata con il Fai – al quale va la gratitudine della Direzione e di tutto il personale dei Parchi – l’iniziativa coinvolga le generazioni più giovani, che ereditano questo immenso patrimonio e devono essere preparate ad apprezzarlo, tutelarlo e valorizzarlo.”.

Per l’informazione completa sul Mosaico, vedere la pagina dedicata sul portale del GAK: