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Giovanna De Sensi – I Brettii fra Pirro, Roma e Annibale. (2017)

ABSTRACT (del LIBRO). La ricchezza del patrimonio storico e archeologico della Calabria, dalla protostoria all’età ellenistica, non si esaurisce nello splendore della cultura delle città magno-greche fiorite lungo le coste ionica e tirrenica, ma include la serie di insediamenti degli Enotri che con esse avevano in varie forme interagito fino all’epoca classica e di quelli dei Brettii strutturatisi dalla metà del IV secolo a.C. in poi. Disseminati nelle aree collinari, a controllo dei punti di accesso dalla costa e della viabilità interna favorita dal sistema idrografico, tali insediamenti solo negli ultimi decenni hanno cominciato ad essere sistematicamente indagati. Con questo secondo volume si porta a compimento il progetto “Enotri e Brettii in Magna Grecia”, avviato un decennio fa allo scopo di favorire la conoscenza e la valorizzazione di tutti questi siti presenti nel territorio regionale in un’ottica di continuità e con attenzione alle modalità di interazione fra Greci e Italici.

La ‘Brettia Ionica’ e la ‘Brettia Crotoniatide’

Premesso che dell’etnogenesi, del territorio occupato in Calabria e dell’organizzazione politica dei Brettii tra il IV ed il III sec. a.C. si è già parlato in altro articolo, e che le conoscenze su questo argomenti sono tutt’altro che definitive((Vedere a tal proposito, ad esempio il libro di Pier Giovanni Guzzo – Storia e cultura dei Brettii (2019), del quale sono esposte alcuni concetti nell’articolo “Guzzo e i cantoni dei Brettii: la Calabria tra Magna Grecia, Annibale e Roma (2020)”)), nel seguito saranno esaminate le condizioni di insediamento lungo l’area costiera dello Ionio centro-settentrionale, che – per quanto riguarda lo studio dell’Archeologia e della Storia dei Brettii – può essere suddivisa in due macro-aree:

  • la prima (Brettia Ionica) va dalla parte più meridionale del territorio di Rossano fino al fiume Neto.
  • la seconda (Brettia Crotoniatide) va dal fiume Neto fino all’Ancinale (nel territorio di Satriano nella parte meridionale della Provincia di Catanzaro)

Più che suddivisione amministrativa-politica, ovvero una rappresentazione della federazione Brettia e della suddivisione in cantoni, organizzazione supposta ma mai del tutto dimostrata((Vedere a tal proposito il libro di P.G. Guzzo e l’articolo citati nelle note precedenti)), questa suddivisione rappresenta una proposta di organizzazione dei dati archeologici, a supporto della ricerca e dello studio; tale proposta emerge dalla tesi di dottorato di A.De Rose riportata in bibliografia, ottenuta attraverso l’analisi dei contesti territoriali dei diversi siti, analizzando le analogie e le possibili interazioni.

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I Brettii: sintesi storica

Dalla seconda metà del V sec. a.C. la Calabria settentrionale e centrale vide la penetrazione, che sembra graduale e non traumatica, di nuove popolazioni italiche che parlavano osco e vennero dapprima definite lucane: per gli storici greci erano i Bretti (Βρέττιοι nelle fonti greche e nelle legende delle proprie monete, in alfabeto greco) e Bruttii … Leggi tutto