Si è svolta la mattina di Domenica 18 aprile 2010 la visita, già programmata, alle cave antiche de Le Castella. Vi hanno partecipato soci e simpatizzanti, che partendo da Crotone, con mezzi propri, hanno raggiunto il porto turistico de Le Castella. Dal molo interno della darsena si è saliti sul banco roccioso, che si affaccia all’interno del porto per pescherecci e che conserva i resti di una cava di epoca greca. Da qui sono stati estratti in gran parte, in epoca greca, i rocchi di colonne che sono serviti per edificare, nel V sec. a.C., il grande tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna, ma anche blocchi squadrati per il suo basamento.
Dell’originale banco roccioso calcarenitico, già intaccato in epoca più recente dal funzionamento di una cava moderna per blocchetti da costruzioni, rimane un tratto consistente dove si possono notare i tagli circolari operati nell’antichità e le tecniche per l’estrazione. Tale banco roccioso, che avrebbe dovuto essere demolito nel corso della costruzione del nuovo bacino portuale, è stato a suo tempo salvato per l’intervento della Soprintendenza archeologica della Calabria, in seguito a segnalazioni e sollecitazioni del Gruppo Archeologico Krotoniate.
Insieme all’ammirazione dei partecipanti, che avevano l‘occasione di vedere per la prima volta la cava, c’è da fare notare lo stato di abbandono e di degrado (erbacce, spazzatura e fenomeni di erosione) in cui versa la cava stessa.
Ci si è spostati poi su un tratto del banco roccioso confinante con il Castello, dove pure sono evidenti segni di cava per blocchi squadrati, raggiungendo quindi la scogliera che circonda il Castello-fortezza. Qui sono stati fatti osservare ai partecipanti i resti di mura di fortificazioni di epoca greca, conservati all’interno della fortezza cinquecentesca.
Notevole il grande muro greco a scacchiera, conservato sempre all’interno ma sul lato posteriore attuale della fortezza, evidenziato alcuni decenni fa da una frana. Anche in questo caso è stato notato lo stato di abbandono e di criticità statica in cui versa tale testimonianza di periodo greco.
In contemporanea un’altra comitiva proveniente da Taranto visitava il Castello.
Vincenzo Fabiani