E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 273 del 22-11-2023 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2023 n. 167, riguardante “Regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della cultura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n. 169.

Rinviamo ad altri articoli specializzati una lettura complessiva della riforma che riguarda tutta l’organizzazione amministrativa del MIC. Ad esempio, la Scheda di sintesi della nuova organizzazione del Ministero della cultura del Giornale dell’Arte. Per quanto riguarda l’organizzazione sul territorio, le Direzioni Regionali Musei acquisiscono inoltre lo status di istituti dotati di autonomia speciale anche tramite abbinamento a istituti già esistenti. Il regolamento inoltre individua gli uffici periferici del Ministero: le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio; le Direzioni Regionali Musei nazionali; i Musei, le aree e i parchi archeologici e gli altri luoghi della cultura; le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche; gli Archivi di Stato e le Biblioteche pubbliche statali.

E’ inoltre ampliato il numero di musei, parchi archeologici e altri luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale ai quale è conferita autonomia speciale di natura scientifica, finanziaria, contabile e organizzativa, come definita all’Art. 33 “Uffici dotati di autonomia speciale” del Dpcm 2 dicembre 2019 , n. 169. Fra questi, al n. 44 dell’elenco, “i Parchi archeologici di Crotone e Sibari“.

Le opinioni

Diverse le opinioni che si raccolgono sulla stampa.

Informazione & Comunicazioni in articolo del 16 ottobre 2023 riporta che Filippo Demma, Direttore della Direzione Regionale dei Musei Calabria e del Parco Archeologico (autonomo) di Sibari, sostenitore della riforma, non ci sarà un accorpamento con quello di Crotone ma l’autonomia per Crotone è occasione di valorizzazione culturale per entrambe le aree. sembra indicare un cambio di proprietà o di controllo, in realtà è solo una riconfigurazione amministrativa. Non c’è rivalità storica tra Sibari e Crotone che venga risolta attraverso questa modifica, ma piuttosto la creazione di un nuovo istituto autonomo che riunisce sotto di sé una serie di luoghi della cultura, tra cui quelli precedentemente assegnati al Parco dei Sibari. Questo nuovo istituto culturale, denominato “Parco Archeologico di Crotone e Sibari,” unisce le esperienze positive maturate nel corso degli ultimi due anni e mezzo di lavoro del Parco di Sibari e lavorerà per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali di entrambe le città.

Filippo Demma sottolinea l’importanza dell’autonomia amministrativa, una caratteristica che ha dimostrato di portare notevoli benefici in altri istituti culturali in Italia, come il Museo Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto e il Museo di Reggio Calabria. Il direttore Demma ribadisce i dati importanti ottenuti negli ultimi anni: «il Parco di Sibari ha visto un notevole aumento del suo pubblico nei sei mesi successivi all’ottenimento dell’autonomia, dimostrando il valore di questo modello gestionale». Queste modifiche rappresentano un’opportunità unica per entrambe le città, Sibari e Crotone, di valorizzare e preservare il loro patrimonio culturale in modo più efficace. L’autonomia offre nuove possibilità gestionali a Crotone, creando un’importante sinergia tra due città che, anziché rivali, hanno una lunga storia di connessione nella Magna Grecia.

Filippo Demma conclude affermando che sarebbe saggio sospendere i giudizi affrettati e cercare di comprenderne appieno il significato prima di trarre conclusioni. Le modifiche apportate rappresentano un passo avanti nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale e dell’organizzazione museale, con l’obiettivo di promuovere e preservare la ricca storia e la cultura delle regioni coinvolte.

Vedere a tal proposito la video intervista:

Link al video: https://youtu.be/t0A9M7mJ_FA?feature=shared

Una lettura sicuramente favorevole è quella di Domenico Mazza, co-fondatore del Comitato Magna Graecia, che promuove la formazione della provincia denominata “Magna Graecia” comprendente tutta la fascia jonica centro settentrionale con le due città di Corigliano-Rossano e Crotone. Nell’ottica di promuovere un’offerta turistico-culturale atrtraverso la scrittura di “un nuovo paradigma conoscitivo che dalla Magna Graecia si spinge alle contaminazioni bizantine per arrivare alle influenze sveve e normanne“, “sostanzialmente, concentrato in un raccolto fazzoletto di terra, visitabile in 48/72 ore di permanenza sul territorio“, “l’idea di amalgamare l’offerta dei musei di Sibari e Crotone, lascia presagire un buon punto di partenza. Tuttavia, l’operazione potrebbe risultare inutile se, di pari passo, non si procederà ad avvicinare i punti d’interesse sparsi sul territorio ed oggi logisticamente distanti“. (Il testo completo del Comunicato di Domenico Mazza è disponibile in Informazione & Comunicazione.)

Più critica la posizione del Presidente Arci Crotone Aps Filippo Sestito: “Non era sufficiente l’inconcludenza della classe politica dirigente crotonese che sino ad oggi ha consentito a ‘prenditori’ ed ‘affaristi’ di sfruttare le risorse della nostra terra per interessi privati; oggi arriviamo addirittura all’apoteosi: consegniamo le nostre ricchezze, il nostro futuro, nelle mani di dirigenti politici e governativi che con il territorio di Crotone non hanno nulla a che fare. Non è forse questo l’ennesimo ma certamente il più chiaro segnale del fallimento della classe politica crotonese? La responsabilità di questa scelta è certamente della Destra a tutti i livelli di governo ma quello che fa più rabbia è il livello politico locale che con il suo silenzio assordante contribuisce alla svendita di Crotone pur di obbedire ai capi politici nella speranza di avere qualche vantaggio personale così come fa rabbia l’inconsistenza delle istituzioni locali in balìa di sé stesse e troppo concentrate su questioni di poco conto per accorgersi che hanno appena scippato il futuro di Crotone. Ma in fondo i rappresentanti politici eletti dai crotonesi, a tutti i livelli istituzionali, non è certo ai crotonesi che devono render conto del proprio operato. D’altronde, per Crotone il Governatore Occhiuto sta lavorando al capodanno con la RAI e allora perché preoccuparsi di tutto il resto?