Nel testo si esamina l’evoluzione storica di queste due città del golfo tirrenico come Crotoniatide che sta «dall’altra parte del porthmós», cioè dello Stretto di Messina, da intendere nel senso oppositivo “di fronte a Crotone” o “dalla parte opposta” di Crotone.
La città greca di Terina fu fondata nel VI secolo a.C. dai Crotoniati, che intendevano estendere così il loro dominio sul mar Tirreno e garantirsi il completo controllo dell’istmo di Marcellinara, assicurato già, sulla costa ionica, dalla città di Skylletion. Fra il V e il IV secolo a.C. cadde, come molte città greche della Calabria, sotto il dominio dei Siracusani finché, nel III secolo a.C. venne conquistata dai Bruzi. Nel 272 a.C., con la fine della guerra contro Taranto, cadde sotto l’autorità di Roma. Venne infine distrutta da Annibale nel 203 a.C. perché non aveva voluto schierarsi al fianco dei cartaginesi.
Temesa era invece più antica. Secondo Strabone, venne abitata prima dagli Ausoni e poi dagli Etoli di Toante, mentre Solino ne attribuisce la fondazione agli Ioni. Strabone, che parla anche dell’esistenza di un heròon di Polite, uno dei compagni di Ulisse, la colloca in Calabria poco più a nord di Terina. In epoche successive, fu probabilmente sotto le mire coloniali di Sibari (VI secolo a.C.), di Crotone e di Locri Epizefiri. Al periodo crotoniate si riferisce la monetazione in argento che riporta il tripode delfico sul recto e l’elmo corinzio con legenda TEM sul retro. Nel IV e III secolo a.C. Temesa fu conquistata dalla popolazione italica dei Brettii. Annibale distrusse la vicina Terina nel 203 a.C. circa e lasciò intatta Temesa, che successivamente nel 194 a.C. divenne colonia romana col nome di Tempsa.