C.Beltrame, S.Medaglia – Il relitto di Capo Bianco (2012)

Scheda Bibliografica

Scheda Bibliografica (BDG-Biblioteca Digitale del GAK)

TitoloIl relitto di Capo Bianco (Isola di Capo Rizzuto): un caso di trasporto transmarino di marmo tra ’700 e ’800
Autore(i)
Data rilascio2012
Contenitore, TitoloArcheologia e memoria storica, Atti delle Giornate di Studio (Viterbo, 25-26 marzo 2009), «Daidalos» 13, Viterbo
Riferimentipp. 371-388
TipoArticolo di periodico specializzato
Classificazioni Biblioteca GAK
Visualizza o scarica
Sono proposte una o più fonti di consultazione della pubblicazione. Un click sul bottone aprirà il documento in una nuova finestra
Ricerche correlate nel web
Altre Informazioni Biblioteca GAK
ID Archivio: 6412
Data inserimento: 26-03-2020 00:51
Data ultima revisione 16-01-2021 21:28
Permalink: https://www.gruppoarcheologicokr.it/biblioteca/salvatore-medaglia-il-relitto-di-capo-bianco-2012/

Il relitto di Capo Bianco è stato individuato e segnalato agli organi di tutela dal subacqueo crotonese Luigi Cantafora nel 1991. Nello stesso anno, a seguito della scoperta, la Soprintendenza Archeologica per la Calabria, affidò alla Cooperativa Aquarius di Milano, guidata dalla dott.ssa Alice Freschi, alcune indagini preliminari.

Le evidenze archeologiche sono ubicate poco a S di Capo Bianco, presso Isola di CapoRizzuto, alla distanza di circa 500 m dalla costa ed alla profondità di 3-4, 5 m. Si tratta di un’area di bassifondi posta al limitare meridionale di un sistema di secche che prende il nome dal vicino centro rivierasco di Capo Rizzuto. Un tempo questo tratto marino doveva offrire molte insidie per la navigazione a causa di banchi di scogli semi-affioranti, attualmente sommersi per via di fenomeni di erosione e sub-sidenza manifestatisi negli ultimi secoli. I ricercatori dell’Aquarius accertarono la presenza di materiale lapideo – comprendente blocchi, lastre e colonne – che naturalmente attribuirono al naufragio di una nave lapidaria. 

Le ricerche si concentrarono sulla porzione orientale del relitto documentando 44 elementi marmorei ed effettuando un rilievo speditivo. A seguito di queste indagini si accertò che il carico era composto da diversi tipi litoidi che furono assegnati a «marmi e brecce medio/orientali».