Nell’ambito dell’ “Osservatorio Archeologico Ambientale” del Gruppo Archeologico Krotoniate, funzionante a Capo Colonna presso Crotone, sin dagli anni settanta, si è svolto dal 19 luglio al 2 agosto 1998 il 2° Campo di osservazione archeologica ambientale subacquea (direzione organizzativa Vincenzo Fabiani – direzione tecnica Luigi Cantafora).
Vi hanno partecipato giovani appartenenti ai Gruppi Archeologici Torinese, Comasco, Vercellese e Krotoniate, nonché, limitatamente alla prima settimana del campo, un consistente gruppo di giovani crotonesi , allievi del corso: “Esperto di comunicazione e marketing nel turismo archeologico”, organizzato dalla INFORCOOP, sede di Crotone. Essi hanno cosi condotto il loro “stage”, già previsto nel territorio, unitamente agli iscritti dei Gruppi Archeologici d’Italia.
Si è trattato per i giovani crotonesi del “corso di formazione” di un’esperienza entusiasmante. Sono stati per loro quattro giorni di esplorazioni condotte lungo le aree costiere da Cirò Marina a Le Castella sotto la guida esperta dell’archeosub Luigi Cantafora, responsabile del settore subacqueo del Gruppo Archeologico Krotoniate e collaboratore della Soprintendenza Archeologica della Calabria per lo stesso settore.
Il primo giorno ha avuto come campo d’azione il versante sud del promontorio di Capo Colonna , dove esistono tre relitti di navi da carico romane che portavano marmi semilavorati dall’Asia Minore verso Roma. Di una di queste navi gran parte del carico è stato portato a terra negli anni passati.
Il secondo giorno è stata la volta di Marina di Strongoli dove i giovani hanno potuto immergersi per vedere i resti del porto di epoca romana sommerso e nel pomeriggio i resti di un approdo e del vecchio semaforo di Punta Alice pure sommersi (in corrispondenza di quello moderno).
Il terzo giorno è stato dedicato all’esplorazione dello specchio di mare dominato dalla massiccia mole della fortezza cinquecentesca de Le Castella. Anche qui i giovani hanno potuto ammirare le parti del Castello franate in mare e i resti di un antico approdo sommerso. Nel pomeriggio i giovani hanno partecipato ad una escursione nel nuovo battello dal fondo trasparente acquisito dalla Provincia di Crotone, ente gestore della Riserva Naturale Marina “Capo Rizzuto”. Il battello, la cui capienza massima è di circa 60 persone, offre una nitida visione dei fondali, con le secche ricche di posidonia ma scarse di pesci. Nell’itinerario era pure compreso il relitto di una nave da carico dell’ultima guerra mondiale .
Il quarto giorno, forse il più suggestivo per la particolarità del luogo, ha avuto come scenario il promontorio di Capo Cimiti, con i resti della Villa romano-imperiale che purtroppo continuano a franare a mare e con la visione dei fondali cristallini, dove in mezzo ad alcuni scogli poggiano cinque colonne in marmo anch’esse facenti parte del carico di una nave romana affondata lungo l’itinerario costiero che portava a Roma. Piacevole anche la sosta per la consumazione della colazione al sacco sulla spiaggetta della suggestiva Cala dell’acqua , dove una sorgente di acqua freddissima che sgorga dalla parete di argilla , si riversa perennemente nell’acqua del mare creando delle correnti di acqua fredda e calda.
I quattro giorni di stage degli allievi del corso di formazione, svolti nell’ambito del campo di osservazione archeologica ambientale subacquea del Gruppo archeologico krotoniate, hanno dato agli stessi la possibilità di un approccio con il mondo subacqueo sia sotto l’aspetto ambientale che archeologico, dove i resti più consistenti sono quelli di epoca romana.
E sempre al periodo romano è stato dedicato il quinto giorno dello stage. Il programma comprendeva una visita agli scavi di Sibari, dove pure i resti più consistenti sono quelli riferiti al periodo romano della città: Copia, per l’appunto, dopo le vicissitudini della Sibari greca e l’esperienza della Thurii panellenica, sorte sulle rovine di Sibari. La visione dei resti monumentali di periodo romano con le ampie strade basolate ed i pavimenti delle case in mosaico è stata completata da una visita al nuovo grande Museo della Sibaritide, dove i numerosi e pregevoli reperti esposti con criterio didattico si riferiscono prevalentemente alla Sibari greca ed al suo territorio, ma anche ai periodi che hanno preceduto l’insediamento della colonia achea con particolare riferimento all’età del bronzo e del ferro.
Un ringraziamento a Claudio Zicari, direttore del Gruppo Archeologico del Pollino, che ha offerto una guida esperta e sapiente sia agli scavi che al Museo. Una nota interessante riguarda l’avvenuta apertura serale del Museo di Sibari che ha aderito al progetto nazionale “Arte sotto le stelle”, restando aperto fino al 12 settembre 1998 nei giorni di Giovedì, Venerdì e Sabato dalle ore 20,30 alle 23,30.
Con la visita a Sibari si è concluso lo “stage” dei ragazzi del corso di formazione, associati al “campo” del Gruppo archeologico krotoniate, ma è continuata l’attività per gli iscritti ai Gruppi Archeologici d’Italia, programmata per l’intero periodo di quindici giorni. Altre tappe dell’itinerario archeologico subacqueo sono state la Tonnara e Cicala , a nord e a sud di Capo Colonna, Capo Alfieri, Capo Rizzuto e di nuovo Le Castella.
Altri siti ed altri reperti sono stati oggetto di osservazione: antiche cave sommerse, resti di relitti greci e bizantini, con carichi di anfore in parte recuperati negli anni passati ed in parte depredati e distrutti. Per i partecipanti al campo è stata di gradimento anche la gita domenicale in Sila. Non poteva mancare la visita al Centro Storico ed al Castello di Crotone, al Museo Civico ed alla mostra di Palazzo Morelli su Crotone archeologica. Il tutto ha permesso ai giovani non crotonesi di acquisire un quadro di conoscenza ampio su una parte notevole della Calabria.
A conclusione di questo scritto corre l’obbligo di ricordare i nomi di tutti i partecipanti al “campo”:
Claudio, Stefania S., Laura, Lorenzo, Gloria, Serena A., Serena V., Emilia, Giovanna, Stefania G., Sonia, Emanuela , Antonietta, Maria, Alessandro P., Ada Paola, Alessandro T. , Francesco, Sandro.
Vincenzo Fabiani