ABSTRACT
Questo articolo di Mary Jaeger esplora le complesse relazioni tra il racconto di Livio degli eventi che hanno avuto luogo al tempio di Giunone (Hera) a Crotone, con particolare attenzione al monumento (ara o stele) costruito da Annibale in quel luogo.
Jaeger sostiene che i ripetuti riferimenti al tempio da parte di Livio non sono casuali, ma formano un filo narrativo che si interseca con la principale storia dell’espansione di Roma. Il tempio di Giunone non è solo un punto di riferimento geografico, ma anche un punto in cui Livio incontra le narrazioni di altri autori, come Polibio. L’analisi integra prospettive intertestuali ed intratextuali per fornire una comprensione più completa di come Livio impiega la geografia e la religione nella sua opera.
Punti Chiave:
- Significato del tempio: Il tempio di Giunone a Crotone è presentato come un punto di riferimento geografico e narrativo significativo. La sua posizione segna sia la fine della penisola italiana che il limite narrativo della conquista di Annibale.
- Interazione con altre narrazioni: Il monumento di Annibale diventa un punto di confronto con le narrazioni di Polibio, con Livio che incorpora o esclude selettivamente informazioni per enfatizzare la sua prospettiva.
- Uso della religione: Livio usa la religione, il culto e gli eventi legati al tempio di Giunone per evidenziare temi di pietà, sacrilegio e la natura dell’espansione romana.
- Transizioni narrative: Gli eventi che hanno luogo al tempio sono usati da Livio per segnare transizioni significative nella sua narrazione e nella storia romana.
- Prospettive multiple: Livio presenta gli eventi attraverso molteplici punti di vista, sfidando una semplice interpretazione e incorporando le tradizioni narrative dei suoi predecessori.
- Analisi stilistica: Viene analizzata l’evoluzione della rappresentazione del tempio attraverso il testo di Livio, sottolineando l’uso di digressioni, descrizioni e rielaborazioni di fonti per creare una narrativa ricca e stratificata.
