Personaggi krotoniati e crotonesi

Diversi personaggi della Kroton vengono tramandati.

Tralasciando il notissimo Pitagora, e gli atleti Milone e Faillo (al quale è dedicato uno specifico articolo ed un tag), ne ricordiamo alcuni.

Avviso

Questa pagina è da intendersi in via di costruzione, in particolare per i personaggi proposti dal Nola Molisi, che richiederanno una verifica puntuale.

Krotoniati

Scrive il Nola Molisi, nella sua “Cronica della citta di Crotone e della Magna Grecia” del 1649 p.168-170, che oltre Pitagora altri filosofi di Crotone sono elencati da Giamblíco – che conclude la sua celebre Vita Pitagorica con un imponente catalogo di ben 218 uomini e 17 donne, precisando altresì che di molti si sono persi nome e memoria -((Pitagorici in Filosofico.net)), il Barrea (Gabriele Barrio) nella sua descrizione, Prospero Parisio Romano, overo i seguenti:

Filosofi di Kroton

Ageo, Agilo, Arignota (donna), Aristeo, Bulgara, Boirino, Bria, Cleostene, Cleofrone, Damode, Dima, Emone, Erato, Episilo, Evandro, Gartida, lppostrato, lppostene, Itarco (o vero ltaneo), Leofrone, Myia (donna), Menone, Millia, Mnesarco, Onato, Ficiada, Rodippo, Silo (o vero Silio), Timica (donna)

Aggiunge poi questi altri personaggi, secondo la loro professione, di cui alcuni evidentemente ritenuti dal Nola Molisi originari di Kroton ma che hanno trovato fortuna in altri centri della Magna Grecia, oppure relativi a centri su cui Kroton ha avuto il dominio come Sybaris-Turio (queste ipotesi e i nomi sono tutti da verificare):

Poeti

Orfeo di Crotone
Cleonimo di Reggio
Ibico
Teagene
Senocrate di Locri
Erasippo
Teano (donna)
Stesicoro Tauriente
Menandro Sibarita
Alessio Stefano
Emitetta
Callistene
Patrocle di Turio

Filosofi di Sibari

Enea
Callistene
Deace
Diocle
Euanone
Empedo
Istaso
Meneste
Metopo
Prosseno
Polemeo
Timasio
Tirseno
Tirseine (donna)
Teano (donna)

Storici (Historiografi)

Di Crotone: Orfeo

Di Reggio: Ippia

Di Sibari: Allistene

Di Turio: Eradotio

Atleti

Plauto, Daippo, Glaukias, Phaillos, Likinos, Eratostene, Ippostrato, Diogneto, Milone, Philippos, Tisikates, Isomaco, Astylos e Timasitheos.

Filosofi di Reggio

Aristide
Asistocrate
Atoseone
Calai
Demostene
Icaone
Euticle
Ippia
Ipparco
Lico
Mnesibolo
Opsimo
Fitio
Selinuntio
Teocle

Filosofi di Caulonia (Pitagorici)

Callibrato
Drimone
Dicone

Geometri

Tineo di Crotone
Ipparco di Reggio
Mamertino e Amerito di Tauro

Medici

Di Crotone: Pitagora, Alcmeone, Democede, Neocle

Di Locri: Timeo, Filistio

Scrittori di cose diverse

Di Crotone: Brontino, Orfeo, Teano (donna), Telange, Democede, Ascone, Alcmeon, Argenote, Erigona, Filti, Filolao, Eofanto, Filippo

Di Turio:Cefalo, Lisia, Hippodamo, Cennomaco

Di Locri: Glauco, Fileto, Damone, Eutidemo, Dionisidoro

Di Caulonia: Dicone

Filosofi di Locri (PItagorici)

Acrion
Adico
Euticrate
Euete
Euteno
Gtio
Filodamo
Solistrate
Stenonide
Timare
Timeo
Xenone
Zeleuco

Legislatori

Di Crotone: Pitagora, Saleto, ecc.

Di Reggio: Androdamo, Tetueto, Teocle, Elicaone, Aristo, Ipparco, Fitio, Fitone

Di Locri: Timare, Onomacrito, Zeleuco, Stenida

Di Metauro: Elianasta


Musici

Di Crotone: Orfeo, Pitagora

Di Reggio: Ibico, Glauco, Aristo

Di Locri: Funomo, Euritonio, Senocrate

Capitani e Generali di Eserciti

Di Crotone: Milone, Faillo, Formione, Leonimo, Poligregio

Di Reggio: C. Antilio

Di Sibari: Egregorio

Brevi Biografie

ARIGNOTA (in greco antico: Ἀριγνώτη). Filosofa della scuola pitagorica vissuta a Kroton nel V secolo a.C.. Fu allieva di Pitagora e Teano e, secondo alcune tradizioni, la loro figlia. Insieme a Damo diffusero l’insegnamento della dottrina pitagorica ad altre donne. Secondo la Suda, ha scritto una Bacchica sui misteri di Demetra, che è stato anche intitolato Il racconto della Sacra, Epigrammi, ed un’opera chiamata Riti di Dioniso, citata da Clemente di Alessandria.((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 40. Voce Wikipedia.)).

ARISTEO  (in greco antico: ἈρισταίοςAristaíos; nato e vissuto a Kroton nel V sec. a.C, “di circa sette generazioni più vecchio di Platone”) è stato un filosofo greco antico della scuola pitagorica; secondo Giamblico, era figlio di Demofonte di Crotone; fu allievo di Pitagora e si dedicò alla filosofia, alla matematica e presumibilmente alla medicina; in seguito fu il successore di Pitagora a capo della scuola pitagorica e sposò Teano, la moglie del suo maestro; verso la fine della sua vita, Aristeo cedette guida della scuola pitagorica a Mnesarco, figlio di Pitagora; fu autore di opere matematiche utilizzate da Euclide((Bibl.: Voce Wikipedia.)).

ASTYLOS (in greco antico: Ἀστυλος) fu l’ultimo atleta crotoniate a vincere le Olimpiadi antiche. Nato nella città di Crotone nel V° secolo a.C., era l’atleta che concluse i mitici cent’anni di Kroton nello sport, quando la terra di Milone era la prima polis della Magna Grecia di tutti tempi per vittorie sportive e nei maggiori agoni dell’epoca. Nel 488 a.C. Astylos gareggiò per la sua città natale, vincendo nell’agone dello stadio e del diaulo, tanto da essere onorato con una statua al Santurio del Lacinio. Dal 484 a.C. al 480 a.C., Astylos partecipò ai giochi olimpici come cittadino siracusano. Per conto di Siracusa, vinse invece in cinque agoni olimpici: due nella corsa dello stadio, due nel diaulo e una vittoria nella corsa con le armi. Pausania sostiene (VI 13, 1) che Astyilos gareggiò come cittadino siracusano per compiacere il tiranno Gerone I. A causa del tradimento la statua dell’atleta che era stato posta al Santuario del Alcinio fu rovesciata in segno di disprezzo.

DAMEA. Autore di una statua in bronzo di Milone, visse in Elide (Pausania, VI, 14). La statua era in Olimpia nel recinto detto Alti (G. Flauti, 1830)

FAILLO (in greco antico: Φάϋλλος, Fáÿllos) Nato a Crotone nel VI secolo a.C. e morto dopo il 480 a.C. è stato un insigne atleta e militare greco antico. Per la biografia dettagliata accedere allo specifico articolo o al tag dedicato a questo personaggio .((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 111. Voce Wikipedia. Giuseppe Celsi, Faillo (Phayllos) di Crotone, 2019)).

MILONE (in greco antico: Μίλων, Mílōn; Crotone, seconda metà del VI secolo a.C). E’ stato uno dei famosi atleti del mondo greco antico (lottatore). Unitamente alle vittorie olimpiche, a detta dello storico Diodoro Siculo, Milone fu il condottiero che permise a Crotone di sconfiggere il potente esercito della città rivale di Sybaris nel 510 a.C. Si ritiene anche che Milone fosse un adepto o, quanto meno, un simpatizzante del filosofo Pitagora. Secondo una leggenda, Milone avrebbe salvato Pitagora dal crollo di un tetto. Un’altra storia asserisce che Milone sposò la figlia del filosofo, Myia. Morì pare divorato da un branco di lupi che lo sorpresero mentre era incastrato al tronco di un vecchio albero. La sua fama è legata ad un palmares insuperato con una lunga serie di vittorie negli Agoni Sacri Panellenici, le maggiori manifestazioni sportive dell’antica Grecia: 7 volte alle Olimpiadi, 7 volte alle Pitiche di Delfi, 9 volte alle Nemee e 10 volte alle Istmiche presso Corinto. In 28 anni di carriera, Milone vince 33 volte.((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 220-221. Voce Wikipedia.))

MNESARCO (in greco antico: ΜνήσαρχοςMnèsarchos; Crotone, V secolo a.C. (?) – Crotone, …) è stato un filosofo greco antico della scuola pitagorica, nonché figlio di Pitagora; suo nonno paterno, portava lo stesso nome; l’esistenza di Mnesarco è nebulosa: in effetti, non è ricordato da Diogene Laerzio e solo per inciso da Giamblico; di Mnesarco abbiamo, in effetti, notizie scarne da un’anonima Vita di Pitagora, recensita dal patriarca bizantino Fozio nella sua Biblioteca, secondo la quale fu uno dei primi figli di Pitagora che succedette ad Aristeo alla guida della scuola pitagorica; morto Mnesarco in giovane età, gli sarebbe successo il filosofo Bulagora, anche se Fozio afferma che, per la sua fonte, a prenderne il suo posto fu Telauge1)).

MILLIA (in greco antico: Μυλλίας, Myllías) e TIMICA. Celebre filosofo della scuola pitagorica, nacque a Crotone, molto lodato da Giamblico per la sua integrità e costanza, marito della filosofa spartana Timica, appartenente anche lei alla scuola di Crotone. Giamblico che racconta che avesse rivelato a Millia la sua reincarnazione come Mida re dei Frigi. «Ma egli stesso dimostrò, con segni indubitabili, di essere Euforbo figlio di Panto». Come esempio del coraggio dei pitagorici Giamblico racconta che poiché il tiranno Dionisio I di Siracusa non era riuscito ad accattivarsi l’amicizia dei pitagorici, fece loro tendere un agguato per farli catturare vivi nella strada da Taranto a Metaponto dove quelli, come erano soliti, a seconda della stagione, si stavano trasferendo. Attaccati dai soldati, i pitagorici fuggirono ma nei pressi di un campo di fave furono costretti a fermarsi per non toccarle; decisero allora di combattere e furono uccisi. Millia e la moglie, invece, non erano stati in grado di tenere il passo con gli altri, essendo lei al sesto mese di gravidanza. I soldati li fecero prigionieri e li portarono da Dionisio. Questi li interrogò per sapere i misteri e i segreti della setta, fra cui, non ultimo, il motivo per il quale i pitagorici preferivano morire piuttosto che attraversare un campo di fave, ma essi si rifiutarono di rispondere. Allora il tiranno fece portare via Millia, sperando che Timica, rimasta sola e impaurita avrebbe rivelato tutto quello che sapeva. Ma Timica continuò a tacere e quando Dionisio esasperato diede ordine di torturarla, costei, pensando che sotto i tormenti avrebbe potuto cedere e parlare, preferì staccarsi la lingua con un morso e sputarla in faccia al tiranno.((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 220. Voce Wikipedia. Eliano, Storia varia, 4,17. Timica è citata da Clemente Alessandrino negli Stromata e da Giamblico nella Vita di Pitagora (In Aristotele, Frammenti – Opere logiche e filosofiche, Bur p.364.))

PHYLIPPOS (Filippo), è stato un atleta e militare greco antico. Nativo di Crotone, era figlio di Butacide; Filippo, bello, ricco e potente, fu promesso sposo alla figlia di Telys, tiranno di Sibari. In seguito ai contrasti alla lotta tra le due città i suoi progetti matrimoniali fallirono e dovette prendere la via dell’esilio. Con una trireme propria e un equipaggio a sue spese partì per seguire Dorieo, principe spartano, figlio di Anassandrida II. Fu vincitore a Olimpia nel 520 a.C. in una disciplina è sconosciuta, ma di sicuro non nella lotta, quello stesso anno vinta da un altro crotoniate: Milone. Morì insieme a Dorieo presso Erice, in Sicilia, nel 510 a.C. durante una battaglia fra Cartaginesi e gli abitanti di Segesta. Questi ultimi tributarono a Filippo onori che nessun altro ottenne, in virtù della sua bellezza gli innalzarono un tempietto e lo venerarono con un culto eroico offrendogli sacrifici per propiziarsene la benevolenza.2

MYIA (in greco antico: ΜυῖαMyía). Filosofa della scuola pitagorica vissuta a Kroton nel VI secolo a.C.. Sarebbe stata la figlia di Pitagora e di Teano, oltre che sposa del famoso lottatore Milone, a sua volta discepolo pitagorico; fu una figura notissima, se Luciano di Samosata, nel suo Elogio della mosca, afferma che avrebbe potuto raccontare molte cose su Myia se non fosse per il fatto che la sua storia era nota a tutti. Di lei rimane una lettera, molto probabilmente apocrifa (per H. Thesleff questa lettera sarebbe stata scritta verso il III secolo a.C.) indirizzata a una certa Fillide contenente dei criteri per scegliere una buona nutrice, in base a valori di armonia e di moderazione tipici del pitagorismo.((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 218. Voce Wikipedia.))

ONATO (in greco antico: Ὀνάτας, Onátas; è stato un filosofo greco del VI secolo a.C. della scuola pitagorica, originario dell’isola di Creta. E’ citato da Giamblico tra i primi filosofi pitagorici e nei frammenti di Stobeo gli si attribuisce un’opera intitolata Περί Θεοῦ και θείου (Di Dio e dell’essenza divina). Fu tra i filosofi che si occuparono di magia.((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 243. Voce Wikipedia.))

ORFEO (Ὀρφεύς, Orphéus). Poeta epico vissuto Kroton nel VI secolo a.C.. Stando a quanto riferito da Asclepiade di Mirlea, Orfeo avrebbe avuto un legame familiare molto stretto con Pisistrato, tiranno di Atene. Giovanni Tzetze, nei suoi Prolegomena ad Aristofane, afferma che Orfeo sarebbe stato, insieme a Zopiro di EracleaOnomacrito ed Epiconcilo, uno dei quattro redattori della prima edizione scritta di Omero. Sempre lo stesso articolo della Suda gli attribuisce delle Argonautiche.3

PATROCLE (Πατροκλῆς, Patrŏcles) o PATROCLO. Conosciamo due scultori greci di tal nome. Il primo fu Sicionio, padre di Dedalo (v. Dedalo di Sicione) e di Naucide minore (v.). Il secondo, Patrocle di Crotone, fu figlio di Catillo, da Crotone nel Bruzio. Pausania (VI, 19,6) ricorda di lui, in Olimpia, un Apollo in legno di bosso, con la testa dorata, che si diceva donato dai Locresi Epizefirî. Circa l’epoca, la tecnica fa pensare al periodo arcaico.4

SALETO (ΣαλαιθοςSálaithos; Salaeto, Salaethus). Filosofo greco antico della scuola pitagorica. Promosse delle leggi a Crotone che condannavano al rogo gli adulteri ma, quando egli stesso venne scoperto a commettere adulterio con la moglie del fratello, per non infrangere la legge, si suicidò lasciandosi bruciare, anche se i suoi concittadini gli avevano concesso l’esilio((Bibl: Luciano di Samosata, Apologia, II sec. d.C.; Felice Caivano, Brevi cenni sulla città di Crotone, 1871 p.122-123; Voce Wikipedia)).

Crotonesi

DE NIGRIS Gio. Domenico. Celebre filosofo e poeta latino del XVI secolo, nato e morto a Crotone e scrisse “Stella salutis“, Napoli, 1562, in 85, usando versi latini per descrivere animali che volano, terrestri e acquatici (de animalibus volatilibus, terrestribus, & aquaticis), trattati però in un’ottica, più che naturalistica, morale religiosa con riferimenti al testo biblico.

LUCIFERO Camillo. Nato a Crotone da famiglia nobile; ecclesiastico con la dignità di Archidiacono della curia crotonese. Erudito in scienze e lettere. Si ha notizia di una sua opera, andata perduta, Historia Crotonensis civitatis scritta nel secondo quarto del XVI secolo e dedicata al vescovo e suo parente Giovan Matteo Lucifero richiamata dal Nola Molisi 1649, 52-54.((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 184. Niccolò Carminio Falcone, Biblioteca storica topografica delle Calabrie, p. 129))

NOLA MOLISI Gio Battista. Nato e morto a Crotone nel XVII secolo, è stato uno storico e scrittore italiano. Figlio di Giovanni Domenico e Diana di Bacio Terracina, entrambi di origini napoletane, e nipote del medico crotonese Giovanni Andrea de Nola, fiorì nel XVII secolo e divenne noto per aver scritto e pubblicato nel 1649 la sua opera più famosa dal titolo Cronica dell’antichissima e nobilissima città di Crotone6.

SCURO o SAURO Giovanni Battista (Iohannis Baptistae Scuro. Nato a Crotone nel XVI secolo, è stato un affermato giurista e poeta italiano in lingua latina. Divenne noto per aver scritto e pubblicato due opore: Dilucida expositio (1601) e Facilis et compendiosa explicatio (1621).((Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 321. Voce Wikipedia.)).

  1. Bibl.: Voce Wikipedia. []
  2. Bibl.: Erodoto, libro V, 47. Voce Wikipedia. []
  3. Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 244. Voce Wikipedia. []
  4. Bibl.: Thieme-Becker, Künst.-Lex., XXVI, Lipsia 1932, col. 299 segg.; voce dell’Enciclopedia Treccani. Paolo Andrea Molina “La Grecia descritta da Pausania volgarizzamento: 3, Volumi 1-6”, 1832, p. 58, , 1832. Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 261 []
  5. Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 240; voce Wikipedia []
  6. Bibl.: Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, 1844, p. 261. Voce Wikipedia. Andrea Pesavento, Tra il Nola Molise e i rivoluzionari del 1799, “i Napoletani” a Crotone []